Politica

Il Custo pieno della moda accende la luce di Calvin Klein

Barcelona si ispira al «glam rock» anni Settanta, Francisco Costa esalta la donna con il bianco

Daniela Fedi

da New York

Una cosa buona delle sfilate di New York? L'entusiasmo infantile e sconfinato degli americani. Applaudono tutto e tutti, danno la mano e sorridono a chiunque, si eccitano per un nonnulla e gridano felici: «gorgeous, terrific e great». Nella maggior parte dei casi esagerano, ma non importa: per chi sta presentando sei mesi di lavoro da cui dipendono tante cose nessuna delle quali secondaria, queste reazioni sono senza dubbio più incoraggianti di quelle tiepide e controllate dello smaliziato pubblico europeo.
Ciò detto è difficile capire perché l'altra sera alle sfilate di Calvin Klein e Custo Barcelona non c'è stata l'impressionante standing ovation riservata invece a quella di Zac Posen che si può descrivere con due parole e una preposizione: vestiti in libertà. Ben più interessanti e complete tanto sul fronte delle tendenze quanto su quello del business, le collezioni disegnate dal brasiliano Francisco Costa per Calvin Klein e dallo spagnolo Custodio Dalmau per la sua griffe, davano inoltre una chiave di lettura opposta ma non inconciliabile dell'eleganza estiva al femminile. Per Costa è bianca, fresca, leggera, magistralmente costruita attorno all'idea del cerchio con pieghe e pannelli che danzano attorno al corpo, pur conservando quella consistente essenzialità che consegnato al mito lo stile di Calvin Klein. «Volevo dare un po' di luce alla mia donna, qualcosa di meno ovvio del semplice sex appeal» ha detto lo stilista nel backstage mentre Natalia Vodianova, bellissima top model georgiana protagonista della campagna pubblicitaria del il nuovo profumo «Euphoria» lanciato l'altra sera con una festa indimenticabile in un locale decorato da migliaia di orchidee appese a testa in giù, si preparava a interpretare il sogno di una notte di fine estate nella frenetica New York.
Custo Barcelona ha invece puntato sull'anima vagabonda del cosiddetto «Glam rock», movimento più che altro estetico lanciato negli anni Settanta dal primo David Bowie e dai T.Rex. Per lui, 48 anni portati con trascinante energia e senza atteggiarsi a genio nonostante il successo, la donna deve vestirsi di colore e di allegria. Così in un solo miniabito è riuscito a mescolare almeno 16 tinte diverse ma sempre armoniche tra loro. Lo stesso dicasi per i bellissimi costumi da bagno a strisce di stoffa colorata con le corte e onnipresenti marsine. Interessante anche la rielaborazione grafica delle celebri stampe-fumetto dello stilista spagnolo.
Tutt'altra atmosfera dal newyorkese Zac Posen, super protetto e coccolato dalla potente stampa americana oltre che supportato da un esercito di sponsor e finanziatori tra cui il rapper Puff Daddy. Al défilé c’era una folla di entusiaste celebrità capitanata da Naomi Campbell che ne faceva di tutti i colori, fuori controllo come non mai. Voci dicono che la supermodella stia organizzando una sfilata di beneficenza per le vittime di New Orleans.

Non è dato però sapere se i capi presentati in passerella saranno opera sua o di chi, mentre è sicuro che Ralph Lauren ha disegnato una speciale T-shirt per creare fondi di aiuto nazionale.

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