Cutrufo sente profumo di Dc e ha un sogno: riscrivere la Costituzione

In giro c’è tanta voglia di Democrazia cristiana. Il senatore Dc Mauro Cutrufo (nella foto), braccio destro del sindaco Gianni Alemanno al Comune di Roma e plenipotenziario del ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, ha annusato l’aria e oggi si aspetta il pienone delle grandi occasioni alla sala assemblee di Confcooperative, in via Torino 146 a Roma, in occasione dell’Assemblea nazionale di tutti gli (ex?) Dc confluiti nel Pdl, nata con la benedizione del sottosegretario Carlo Giovanardi. L’argomento è «croccante»: riforma elettorale e costituzionale. Ma guai a pronunciare la parola «referendum» se non volete che il possente senatore vi salti addosso: «Ma per favore. Il referendum è lo strumento peggiore per mettere mano alla legge elettorale. Ecco perché domani lanceremo la proposta di una Costituente vera e propria che abbia come obiettivo la riforma dell’impianto costituzionale, e di conseguenza una nuova legge elettorale da far scattare nel 2013, quando scadrà il mandato naturale dell’esecutivo e del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano». Il Cavaliere può dormire sonni tranquilli? «Tranquillissimi, noi vogliamo ripartire da quella riforma Berlusconi del 2006, bocciata al referendum consultivo». Ahia, la parola magica.

Ma dell’iniziativa neo-referendaria lanciata da Giovanni Guzzetta per tornare alle preferenze che ne pensa? «La questione centrale è il tipo di repubblica che la Costituente deciderà di attuare: presidenziale, bicamerale imperfetta, ecc. Quanto al sistema elettorale, a me piace quello alla tedesca». Insomma, mani libere e poi in Parlamento si vedrà. Diavolo di un democristiano...

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