I week end con Massimo DAlema, alcuni casuali, altri per nulla, e la cena elettorale organizzata per «Baffino» con il sindaco di Bari Emiliano, «il quale partecipò a tutta la cena», mica un saltino al volo, solo il tempo per vedere che cera un personaggio pericoloso e portare via, in salvo, il lìder Massimo.
Eccolo qui, il verbale di Gianpaolo Tarantini, il «re delle protesi», le cui indiscrezioni mandarono su tutte le furie lex ministro degli Esteri nellautunno del 2009, quando trapelò la notizia di una gita in barca tra DAlema e Tarantini, dopo che il primo aveva negato di aver mai conosciuto il secondo. Lesponente del Pd annunciò querele, poi diede la sua versione. Lincontro cera stato, ma solo accidentale, perché la barca su cui si trovava Tarantini, di proprietà di un imprenditore amico di entrambi, avrebbe dato un semplice passaggio a DAlema. Ma nel verbale, precedente alla polemica, Tarantini di quel fine settimana racconta cose diverse. E aggiunge allagenda degli incontri tra lui e il politico anche un probabile week end a Lecce, precisando che non era però organizzato.
La nuova versione, riferibile ovviamente a Tarantini, arriva dallinterrogatorio di questultimo di fronte ai pm baresi che indagavano sul suo «concorrente» nel business delle protesi, lex assessore, ora senatore del Pd, Alberto Tedesco. Gianpaolo era indagato in un procedimento connesso, ma il pm Digeronimo non è interessato ai suoi guai, vuol sapere quello che limprenditore sa del ruolo di Tedesco nella sanità pugliese. E chiede a Tarantini in che rapporti fosse con Roberto De Santis, limprenditore salentino. «Dove vi vedevate?», domanda il pm. Tarantini replica: «Lecce, Bari, Roma, Milano, siamo andati anche a New York, credo, abbiamo fatto un week end insieme con lui, DAlema». Quel nome è ingombrante. Il magistrato chiede in che rapporti fosse De Santis con Baffino. «Credo che sia il suo migliore amico», taglia corto Tarantini. Amicizia o anche affari, Gianpy non sa dirlo. «So che aveva un rapporto di amicizia ed anche di
visto il rapporto stretto di amicizia, probabilmente anche come
come collaboratore politico, forse, non lo so». Quello che invece limprenditore sa, e infatti risponde, è quando De Santis gli ha fatto conoscere lex ministro. «Sì, ho conosciuto DAlema in più occasioni, in particolar modo abbiamo fatto un week end insieme, io ero in barca con Francesco Maldarizzi, avevano organizzato questo week end con DAlema, con la sua barca, Roberto De Santis con la barca di DAlema. Roberto De Santis in barca con DAlema e con la moglie, e io con Francesco Maldarizzi e mia moglie, andammo a Ponza». Non fu lultimo incontro tra i due. E proprio la descrizione del vis à vis successivo sembra confermare che, secondo Tarantini, la gita in barca con Baffino non era un incontro casuale. «Facemmo questo week end e poi forse un altro nel Salento racconta ai magistrati limprenditore - però non ricordo se quel week end nel Salento fu organizzato o ci trovammo lì per caso, comunque cera anche lonorevole DAlema». Daltra parte, Tarantini non sembra volersi accreditare come imprenditore «vicino» al politico, visto che nega categoricamente di aver mai finanziato DAlema o il suo partito. Eccezion fatta per la famosa cena elettorale con i vertici della Sanità pugliese in un noto ristorante di Bari, «La Pignata». Che Tarantini ricorda così: «Eravamo in campagna elettorale, noi volevamo organizzare questa cena con tutti i direttori generali ed i primari, i più grossi primari della Puglia (
) al Ristorante La Pignata, con laiuto di Michele Mazzarano, allora coordinatore regionale dei Ds (
) decidemmo di organizzare questa cena elettorale ed io chiesi a Roberto De Santis la presenza di Massimo DAlema, il quale partecipò a tutta la cena, sia lui che il Dottor Michele Emiliano, a differenza di quanto scritto sui giornali che è stato solo 10 minuti». La versione del sindaco di Bari, che disse di essere scappato portandosi DAlema non appena riconobbe Tarantini, viene dunque smentita da questultimo, che laveva peraltro letta sui quotidiani. Così, puntigliosamente, dettaglia ancora: «DAlema arrivò, credo, intorno alle undici, invece il Dottor Michele Emiliano arrivò puntualissimo alla cena ed andò via per ultimo, stette tutta la cena, credo che siano testimoni quasi 35 persone».
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