Roberto Scafuri
da Roma
Il faccia a faccia tv tra Romano Prodi e Silvio Berlusconi diventa un faccia a faccia anche tra le anime dellUnione. La combattente e la prudente, lattendista e la vittimista. Di fronte alle reiterate richieste da parte della Casa delle libertà, il Professore rompe gli indugi. Altro che paura del confronto con il premier, spiega. «Non ho paura del faccia a faccia con Berlusconi perché nelle precedenti elezioni lho vinto io...», dice Prodi ai microfoni di Cnr Radio. «Prima del confronto tv nel 1996, tutte le analisi del voto mi davano perdente e poi ho vinto le elezioni - ricorda -. Però voglio un faccia a faccia trasparente con pari dignità per i due protagonisti e senza un discorso allo specchio conclusivo di Berlusconi da solo...».
Ma il presidente ds Massimo DAlema non è daccordo. Stavolta è per una linea morettiana o, se si vuole, girotondista. «Se fossi Prodi non andrei a nessun confronto diretto o indiretto con Berlusconi dato che il premier ha scelto la via della provocazione...». Il tono è quello di battaglia e riscuote lentusiasmo della platea di Genova che assiste a unintervista pubblica di Ezio Mauro, direttore di Repubblica, al più bravo ed esperto dei «retori» di centrosinistra. Un duro attacco al premier, «un uomo che ha fallito» e «ha passato il segno, abusando del mezzo televisivo». Secondo DAlema, il capo della Cdl «ha scelto di trasformare la campagna elettorale in una rissa e non possiamo seguirlo su questa strada: né Prodi né nessuno del centrosinistra dovrebbe andare a discutere con lui, non cè spazio di confronto con chi sceglie la via dellinsulto. Le sue esternazioni sono volte a fare confusione, bisogna non occuparsene».
Il dibattito si anima, e il leader della Margherita, Francesco Rutelli, offre la via del «giusto mezzo». «Noi non ci spaventiamo di questi confronti, lunica volta in cui cè stato un faccia a faccia Prodi-Berlusconi ha vinto Prodi...», ricorda. Però, aggiunge, il leader dellUnione «ha ragione a chiedere che il confronto si svolga con regole giuste ed equilibrio». Poco più tardi anche il segretario dei Ds, Piero Fassino, imbocca la via maestra concedendo linterpretazione autentica del pensiero prodiano. «Prodi ha detto ciò che abbiamo detto tutti, e cioè che i confronti diretti con Berlusconi si possono fare a condizione che tutti abbiano gli stessi diritti e le stesse condizioni...». Lanomalia, spiega Fassino, è che «per due giorni consecutivi Berlusconi terrà una conferenza stampa come leader di Forza Italia, e poi come presidente del Consiglio. Tutto ciò è ridicolo, non esiste in nessun Paese che il presidente del Consiglio in campagna elettorale intervenga per due giorni consecutivi in tv, come Berlusconi...».
In un giro di telefonate la sortita di DAlema giunge alle orecchie di Prodi, che concede il bis in collegamento diretto con la festa della Margherita sulle nevi dAbruzzo. «Alle grida sguaiate che ci arrivano in questi giorni - insiste il Professore -, noi dobbiamo opporre serietà, tranquillità e una campagna elettorale che guardi al futuro. Il presidente del Consiglio cerca di dominare i mezzi di informazione, va continuamente in tv ma non parla dei problemi.
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