RomaLazio, Campania e Calabria. Ovvero Piero Marrazzo prima ed Esterino Montino poi; Antonio Bassolino ed infine Agazio Loiero. Tutti governatori per il centrosinistra. Tre regioni che da sole hanno scavato una voragine nei conti della sanità pubblica che i due miliardi dirottati dai fondi Fas (quelli destinati alle zone in difficoltà per sostenerne lo sviluppo) non basteranno a colmare.
«Questo è un brutto giorno per lItalia», ammette sconsolato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, emerso dal tavolo tecnico Stato-Regioni che doveva verificare i piani di rientro con gli enti locali gravati da bilanci in rosso. Purtroppo i conti sono drammatici soprattutto in quelle tre regioni: 1,6 miliardi il deficit laziale e un altro miliardo tra Campania e Calabria. Il governo è stato costretto a chiedere agli enti locali di ricorrere ai fondi del Fas, destinando 420 milioni al Lazio, 500 alla Campania e addirittura un miliardo per la Calabria. «Per far questo abbiamo dovuto sottrarre risorse che servirebbero allo sviluppo delleconomia di queste Regioni - prosegue Fazio -. Significa che il buco della sanità ha influito negativamente non soltanto sul presente ma comincia ad ipotecare in senso negativo il futuro».
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sottolinea come questi risultati diano ragione al governo che aveva voluto il commissariamento per le regioni più in rosso. «Si confermano le ragioni di quella scelta e si evidenzia lesigenza di commissariare la Calabria - dice Sacconi -. Le mancate scelte di riorganizzazione hanno comportato in queste regioni da un lato la carenza dei servizi territoriali, dalla prevenzione allassistenza domiciliare alla non autosufficienza e dallaltro lobbligo di legge di ripianare i buchi con laumento della pressione fiscale regionale e con il taglio dei fondi Fas».
Visti i buchi di bilancio come mai la Calabria non era ancora stata commissariata al contrario di Lazio e Campania? Certamente non perché fosse virtuosa, osserva Fazio, ma per il semplice motivo che «ha appena varato il piano di rientro ed un eventuale commissariamento può essere deciso soltanto alla fine di un percorso». In sostanza non cerano conti certi sui quali confrontarsi. «La Calabria era come una macchina che va a 200 allora ma non gli si può dare una multa perché non ha una targa», spiega con una battuta Fazio.
Il Lazio per il 2009 presenta un risultato di gestione negativo di circa 1,4 miliardi di euro che, sommato al trascinamento di una perdita 2008 di circa 180 milioni, porta al totale di 1,6 miliardi. Il disavanzo di gestione è di circa 420 milioni di euro. Per la Campania il 2009 si chiude con un meno 770 milioni di euro che vanno sommati ai 223 milioni dellanno precedente. Tolte le coperture straordinarie, resta un disavanzo di 500 milioni.
Le regioni chiamate in causa protestano e definiscono una scorrettezza istituzionale da parte del governo aver reso noti i conti a due giorni dalle elezioni. In particolare il Lazio contesta le cifre e annuncia una denuncia contro il governo alla Corte dei Conti.
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