Destra o sinistra, il dilemma di Lombardo

Vicino alla Cdl ma corteggiato dall’Unione, il Movimento autonomista è pronto a sciogliere le riserve sulla scelta di campo

da Roma
Oggi il dado verrà tratto. E, finalmente, il movimento autonomista di Raffaele Lombardo sceglierà con chi allearsi per potere essere presente alle elezioni nazionali. Lombardo arriva al round finale, a decidere saranno i 150 componenti del consiglio federale eletto al congresso di Bari un mese fa, tirato per la giacchetta sia da destra che da sinistra, e anche dal suo amico «fraterno» Totò Cuffaro che ieri ha rilanciato la sua candidatura a governatore siciliano con un’affollata manifestazione organizzata da tutta la Cdl.
«Se la scelta di Lombardo sarà quella di collocarsi con il centrosinistra, questa potrà arricchire la possibilità di Rita Borsellino di sfidare Cuffaro e vincere» è l’auspicio di Piero Fassino, che rilancia la possibile alleanza da Palermo, in occasione della conferenza programmatica dei Ds siciliani.
«Lombardo mi ha garantito che non andrà mai a sinistra» ha affermato ieri Silvio Berlusconi. Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato che «gli è stata data risposta su tutto quello che ha chiesto e che è possibile fare subito o nella prossima legislatura».
Ma sono proprio le parole di Berlusconi a suscitare la reazione di Lombardo che fa capire così che la decisione finale di oggi porterà il suo movimento inevitabilmente a sinistra attraverso l’Udeur di Clemente Mastella, come era stato proposto a Bari.
«Le parole del presidente del Consiglio risultano francamente incomprensibili. Abbiamo chiesto in ripetute occasioni precisi atti di governo al fine di garantire l’equilibrato sviluppo del Paese, uno per tutti la fiscalità compensativa per il Sud. Ad oggi non abbiamo ricevuto risposta. Quindi...».
E rispetto alle affermazioni di Totò Cuffaro, che in occasione della manifestazione di sostegno alla sua candidatura a governatore, alle oltre diecimila persone presenti aveva dichiarato: «Se Lombardo sarà con noi bene, altrimenti proseguiremo il nostro cammino», il leader degli autonomisti siciliani ha precisato: «Le scelte che saranno compiute dall’Mpa faranno giustizia dei prevedibili anatemi di qualche, non disinteressato, vecchio amico».
Raffaele Lombardo sino a ieri sera non sembrava convinto comunque della scelta a sinistra del suo movimento. Ma dopo aver verificato che la maggioranza del suo movimento e dei suoi elettori non avrebbe gradito («e capito» spiega lui) l’alleanza con la Lega Nord, «anche se questa ha fatto, e bene, il suo mestiere portando a casa la devoluzione», si trova adesso a fare i conti con le proposte avanzate da D’Alema e Fassino e mediate da Mastella nel suo intervento al congresso di Bari. «Al nostro congresso lo abbiamo ribadito: noi siamo al centro del campo e li resteremo» continua ad affermare il ribelle ex-Udc, che in più occasioni ha precisato come il suo obiettivo sarebbe quello di puntare al terzo Polo.

«Ma la dinamica elettorale non rende facile questa nostra ipotesi» ha precisato. La decisione finale oggi al consiglio nazionale alla sua prima riunione, per decidere quale alleanza è più utile per «portare avanti le nostre battaglie per il Sud nella prossima legislatura».

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