Il diesel vola a prezzi record: è l’esodo più caro d’Europa

Il costo del gasolio è il massimo nella Ue, la benzina al terzo posto. Bersani convoca i petrolieri per venerdì: i prezzi dei carburanti penalizzano i turisti in viaggio lungo la penisola. Ieri traffico da Nord a Sud. Ma Prodi non se ne accorge: "Code? Non ne ho viste". Altro che partenze intelligenti...

Il diesel vola a prezzi record: 
è l’esodo più caro d’Europa

Mari Mollica

Tutti al mare. Ma, prima, tutti in coda. A rabbuiare questo weekend preannunciato come quello dell’esodo biblico, con tanto di bollino nero, però, più del traffico è stato il caro-benzina. Partendo per le vacanze, gli italiani hanno trovato nuovi rincari, che regalano al Belpaese il poco invidiabile record di più caro d’Europa per il diesel, mentre per la benzina ci accaparriamo la medaglia di bronzo. Prevedibile la furia degli automobilisti visto che, a dirla tutta, i rincari del carburante a ridosso delle partenze estive si ripetono con sospetta puntualità.

E le grida di protesta sono arrivate fino al ministero per lo Sviluppo economico, che alla fine è stato costretto a intervenire: convocati per il 10 agosto i petrolieri. All’esame, ci sarà il pesante divario tra i prezzi dei carburanti in Italia e la media dei Paesi Ue. Un divario che ora è ai massimi del 2007, con 5 centesimi al litro di sovrapprezzo. «Il ministero segue con attenzione l’andamento dei prezzi e deve constatare che la forbice con la media Ue, dopo una fase di contrazione, è tornata ad aumentare in maniera preoccupante», spiega il consigliere del ministro Bersani, Umberto Carpi. Il costo medio della benzina è di 1,349 euro al litro e piazza l’Italia al terzo posto, dopo Olanda (1,370) e Portogallo (1,363). Va peggio col gasolio: siamo primi in Europa con un prezzo medio di 1,173 euro, seguito dagli 1,139 euro della Germania. Riuscirà il ministro a ricondurre i petrolieri a più miti prezzi?

Il Codacons è già sul piede di guerra: «Gli incontri con i petrolieri non servono - dice il presidente Carlo Rienzi - bisogna fare un decreto legge per congelare immediatamente l’aumento delle accise». Insomma, brutte sorprese alla pompa. In ogni caso, il pieno lo si fa lo stesso e si parte. Mettendo in conto le code ai caselli, ai trafori, ai valichi e agli imbarchi nei principali porti. Ore fermi in coda sotto il sole sull’A14 Adriatica verso la riviera romagnola, tra Forlì e Cattolica, sull’A1 verso Napoli, e verso i valichi di frontiera con Svizzera (A9) e Austria (A23). In fila anche un «fiocco rosa»: una donna incinta in coda sull’A4 si è sentita male e ha poi partorito una bimba nell’ospedale di Mestre. Sulla fatidica tangenziale, blocco di 25 km già alle otto di mattina. Coda anche sull’Autobrennero a tratti per 80 chilometri. Rallentamenti sono seguiti anche al grave tamponamento sull’A3 Salerno-Reggio Calabria, dove, all’altezza di Lagonegro, sono rimasti feriti cinque bambini. Ma, secondo quanto riferito dall’Anas, la circolazione verso sud non è stata drammatica.

Il picco c’è stato presto, alle 8 di mattina, quando nel Salernitano sono transitati 2.800 mezzi. Al traforo del Monte Bianco, l’attesa è stata al massimo di un’ora e mezza per gli italiani diretti in Francia, ma di tre nel senso inverso. Il bilancio provvisorio fornito da Autostrade è di 200 milioni di chilometri percorsi: il 20% di traffico in più rispetto agli altri sabati di esodo. E, anche se per il gestore è filato tutto liscio, le code hanno rovinato il weekend a molti. Attese di mezz’ora anche agli imbarchi sullo stretto di Messina. Al porto di Genova sono passate 50mila persone, 30mila in quello di Napoli.All’aeroporto diFiumicino 335mila passeggeri in transito, mentre Trenitalia ha registrato il tutto esaurito.

Tutti in fila dunque. O quasi.

Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che ha scelto proprio il giorno del primo grande esodo di agosto per lasciare Bologna alla volta della Maremma, ha guidato con gli occhiali rosa: «Meglio di così non poteva andare. Non c’è stata nessuna coda in nessun momento. Siamo andati adagio, tranquilli".

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