da Roma
Spesa per il personale pubblico, spesa corrente delle amministrazioni locali (Regioni, Comuni, eccetera), spesa sanitaria. Sono questi, secondo la Corte dei Conti, i punti critici della manovra economica 2006 realizzata con lultima legge finanziaria. In particolare, sostengono i magistrati contabili nella relazione sulla copertura delle leggi approvate nellultimo trimestre 2005, il risparmio di 2,5 miliardi di euro sulla spesa sanitaria «appare di non facile realizzazione». Cè il rischio di mancare lobiettivo, osserva la Corte, «nonostante la persistenza di margini per una riduzione delle inefficienze e un utilizzo più appropriato delle strutture di ricovero». Bisogna dunque ripensare la prestazioni.
Oltre ai rischi per lanno in corso, i magistrati contabili sottolineano anche landamento «insoddisfacente» della spesa pubblica nellintero 2005. Lobiettivo di un tetto del 2% agli incrementi di spesa «è stato mancato», e lincidenza della spesa primaria corrente sul pil ha quasi raggiunto il 40%. Soddisfacente, al contrario, landamento delle entrate fiscali per le quali si riscontra una «tenuta positiva al netto dei condoni».
Lallarme della Corte sulla spesa pensionistica, contenuto in un altro rapporto inviato al Parlamento, accompagnato dalla richiesta di nuovi interventi di riforma, viene duramente contestato dai sindacati. Parlare ancora di «allarme pensioni» è «totalmente fuori luogo», sostiene Morena Piccinini, segretario confederale della Cgil. Stessa posizione da parte di Uil e Ugl. Per il presidente dellInpdap (lente previdenziale del pubblico impiego) Marco Staderini, la posizione della Corte è «scontata».
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