Cronaca locale

Dilaga la violenza in Centrale: stuprate due turiste francesi

Le ventenni perdono il treno per Arona e accettano un passaggio in auto da 2 magrebini che le aggrediscono

Ancora violenze alla stazione Centrale: poche ore dopo l’aggressione a una romena di 20 anni da parte di due magrebini, due turiste francesi della stessa età hanno denunciato alla polizia di essere state stuprate, sotto la minaccia di un coltello, da due nordafricani conosciuti qualche ora prima. L’episodio ha ancora parecchi lati oscuri da chiarire e la squadra mobile si sta muovendo con grande cautela per verificare ogni dettaglio.
In base al loro racconto, le due giovanissime turiste sarebbero arrivate in stazione Centrale giovedì intorno alle 21.30, per prendere l’ultimo treno e recarsi ad Arona, sul lago Maggiore. Troppo tardi: l'interregionale delle 21.25 è già partito e bisogna attendere l’eurocity delle 6.25. Le ragazze si apprestano a passare la nottata in Centrale ma verso le 23 conoscono due magrebini che parlano un francese piuttosto fluente. E proprio la padronanza della lingua fa ritenere loro di trovarsi di fronte a due «bravi ragazzi». Così quando, dopo aver chiacchierato un paio di ore, i nuovi amici si offrono di portarle a destinazione con la loro vettura, non hanno difficoltà ad accettare.
Poco dopo la mezzanotte dunque i quattro partono, ma l’auto dei due magrebini prende la direzione opposta, puntando verso Alessandria. La corsa finisce in un casolare in mezzo alla campagna dove i «bravi ragazzi» gettano la maschera. Le giovani cercano di resistere ma le avance diventano violenza bella e buona. Compaiono anche un paio di coltelli e per le ragazze non c’è nulla da fare. Devono subire per almeno un paio di ore le brutalità dei due nordafricani che solo verso le 3 decidono di liberare le loro vittime.
I quattro si rimettono in auto, tornano a Milano e i bruti lasciano le ragazze in Centrale intorno alle 4 del mattino, senza tuttavia derubarle. Due particolari un po’ strani, poiché di solito le violenze sessuali quasi sempre si concludono con le vittime abbandonate in mezzo a una strada, peraltro dopo essere state debitamente depredate di ogni loro avere. Le due francesi chiamano il 113 e dopo pochi minuti sono raccolte da un primo equipaggio delle volanti. Arrivano i rinforzi, si tenta una battuta in zona, senza tuttavia trovare traccia dei violentatori. Mentre le giovani vengono portate alla clinica Mangiagalli, il caso passa alla squadra mobile che si mette alla ricerca di riscontri oggettivi da cui poi far partire le indagini.
L’ultima violenza dunque sarebbe avvenuta appena poche ore dopo l’aggressione denunciata da una romena di vent’anni. Verso le 20 infatti una pattuglia della polizia ferroviaria accorre in via Ferrante Aporti perché sente delle grida di aiuto. Qui trova una ragazza sconvolta, in lacrime e con la camicetta strappata: denuncia di essere stata aggredita da due nordafricani che, con botte e minacce, hanno cercato di violentarla. Uno stupro probabilmente sventato proprio dal pronto intervento dei poliziotti.

Anche lei è stata poi portata alla Mangiagalli.

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