da Milano
Il Consiglio di Stato ha dimezzato le multe inflitte nel 2004 dallAntitrust a Lottomatica e a Sisal per essersi ripartite il mercato dei giochi e delle scommesse. Secondo lagenzia Radiocor, i giudici di Palazzo Spada hanno accolto in parte i ricorsi presentati dalle società contro la sentenza del Tar del Lazio che aveva confermato le sanzioni, riducendo la multa a Lottomatica da 8 a 4,953 milioni e la multa a Sisal da 2,8 a 1,395 milioni. Le sanzioni dellautorità erano arrivate al termine di un procedimento avviato nel luglio 2003 per accertare lesistenza di accordi tra Lottomatica e Sisal per la ripartizione del mercato della raccolta di giochi e scommesse.
Le due società, secondo lAntitrust, si erano divise questo mercato - che è altamente concentrato e caratterizzato da barriere amministrative elevate - ai fini della difesa delle posizioni acquisite dalla concorrenza reciproca e da quella potenziale. Lottomatica e Sisal si erano rivolte al Tar del Lazio per chiedere lannullamento delle multe, ma il 6 giugno del 2005 il tribunale amministrativo aveva respinto entrambe le istanze. Da qui lappello al Consiglio di Stato che, accogliendo in parte i ricorsi, ha ridotto le sanzioni. Si attendono ora le motivazioni della sentenza.
Sempre al Consiglio di Stato, è stato presentato nei giorni scorsi un ricorso da parte della società Stanley International Betting per cancellare il no del Tar alla gestione provvisoria del Superenalotto.
Il Tar del Lazio, il 6 settembre, aveva respinto la richiesta della società di sospendere il no dei Monopoli di Stato alla gestione temporanea del Superenalotto fino a fine anno, da parte della stessa Stanley, da sola o insieme a Sisal. Stanley aveva anche chiesto lannullamento del provvedimento con cui gli stessi Monopoli avevano affidato a Sisal la gestione provvisoria del concorso fino a fine anno, in attesa dello svolgimento della gara per scegliere il nuovo gestore.
Il 6 settembre la seconda sezione del tribunale amministrativo regionale aveva detto no alla sospensione dei provvedimenti impugnati, affermando che «il pur ragionevole timore» della ricorrente «che si sforino i tempi della proroga al 31 dicembre 2007 non può prevalere, nella contrapposizione degli interessi, sulla esigenza di certezza delle entrate erariali e continuità del servizio erogato sia pure in via provvisoria» da Sisal. Si attende ora la fissazione delludienza in cui i giudici di Palazzo Spada entreranno nel merito della questione.
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