NapoliIl 31 luglio 2008 è stata una giornata fortunata per il dottor Carlo Pandolfi, professione commercialista: lasciato lincarico di amministratore delegato della Società Asub Spa, anziché salutare i vecchi colleghi della controllata (al 100%) dalla Provincia di Napoli, ha festeggiato la nomina a direttore generale. Di unaltra azienda? No, della stessa Asub. Un incarico da 95mila euro lanno, più gli oneri previdenzali ed assistenziali: in tutto 115mila euro. Non è proprio un superenalotto ma un cadeau niente male, che gli arriverà puntualmente ogni mese, sul conto corrente, per cinque anni. Il cambio di etichetta, sulla porta dellufficio del dottor Pandolfi, è maturato tutto in casa al centrosinistra napoletano. Il neo dg ed ex ad, infatti, è vicino al Pd mentre, il presidente del cda è un dipietrista, Ettore Nardi. Stessa area la restante parte dellassemblea e la proprietà della partecipata.
Il consigliere provinciale di An, Luigi Rispoli, ha scritto una indignata mail al campione mondiale di legalità, Antonio Di Pietro (ma il capo dellIdv non ha risposto). «Naturalmente, lei capisce bene, che tutto ciò, a sei mesi dal rinnovo del consiglio provinciale, ha una sola motivazione, che è quella di assicurare al dottor Pandolfi, anche in caso di mutamento della maggioranza alla Provincia di Napoli, lincarico per altri 5 anni».
Le nomine in extremis negli enti pubblici sono ormai un abitudine, come i passivi degli enti pubblici ed alle partecipate.
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