Rabbia e indignazione. La redazione del Giornale continua ad essere invasa da un’ondata di messaggi e lettere di solidarietà al direttore editoriale sospeso dall’Ordine dei giornalisti per tre mesi per il caso Boffo. La sentenza diventata ormai esecutiva e che impone lo stop fino al prossimo 3 marzo, ha scatenato le reazioni dei nostri lettori che reputano la sentenza una vera e propria condanna politica che ben poco ha a che vedere con una sanzione disciplinare. Non solo: il bavaglio a Feltri è anche una censura per chi da anni è abituato a leggere i suoi editoriali e a veder rappresentate le proprie idee. Ma oltre alla protesta, nei messaggi c’è anche l’esortazione a non mollare mai e a considerare questa pena come una medaglia. «Ci mandano fuori dalla finestra? E noi torneremo dalla porta, quella principale. Alle loro furberie risponderemo sempre con la nostra correttezza e verità».
Coraggio Direttore, desidero che questa mia lettera si aggiunga alle altre che ha ricevuto perché sia tangibile la solidarietà che i suoi lettori le portano e il bisogno che lei torni in trincea contro questi politicanti da quattro soldi.
Renzo Altieri
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Non ci sono parole sufficienti per stigmatizzare la decisione dell’Ordine dei giornalisti nei suoi confronti. E cosa dire degli altri scribacchini che pensano di essere giornalisti liberi? Fanno pena e ribrezzo. L’Ordine ha tradito la natura stessa della sua funzione: cosa sarebbe l’Italia senza l’Ordine? Una nazione più libera, e che differenza c’è con il tradimento del signor Gianfranco? Nessuna.
Manlio Cingolani
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Egregio Direttore, leggo con gran interesse tutti i suoi articoli e vorrei esprimerle la mia solidarietà per questo momento delicato della sua carriera. È veramente vergognoso il comportamento adottato dall’Ordine dei giornalisti. Vedo con dispiacere che negli ultimi anni la maggior parte della stampa, e non solo, si accanisca con chi non pensi come loro. Purtroppo in questi ultimi anni quello che si è perso per lo più è il buonsenso!
Ignacio Matte Bon
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Caro Direttore, la prego come anno già fatto tanti altri lettori del Giornale si faccia intervistare tutti i giorni, così possiamo leggerla tutti i giorni in barba ai soviet che hanno festeggiato l’evento spendendo la cifra di 80mila euro.
Alessandro Nobili
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Ma con che faccia possono scioperare, invocare la libertà di stampa, affermare che in Italia c’è la dittatura di Berlusconi sull’informazione poi vai a guardare l’unico giornalista sospeso è Vittorio Feltri. L’unico giornale perquisito dalla magistratura «onesta e imparziale» è proprio quello del famigerato dittatore e cioè il Giornale. Cercano di far tacere le poche voci che rappresentano gran parte dell’elettorato italiano, siamo con lei Direttore pronti anche a scendere in piazza.
Sonia Parisi
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Siamo suoi lettori da diversi anni, la seguiamo nelle sue apparizioni televisive e ci troviamo in perfetto accordo con le idee, gli articoli e il modo di ragionare sulla cronaca e la politica che lei ha sempre avuto in questi anni. Quanto è stato fatto a lei è palesemente ingiusto ed è opera di «personaggi » schierati ed ipocriti. La incoraggiamo a continuare la bella opera di informazione che è il suo lavoro.
Mirco Spotti e Alessandra Montanini
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È il momento in cui i peggiori vorrebbero emergere, quindi piena solidarietà a Vittorio Feltri, maestro di giornalismo, e sostegno incondizionato a Silvio, che vincerà la battaglia contro i minus quam....
Alceste Mannucci
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Nel mondo moderno la libertà di parola è considerata il concetto base nelle democrazie liberali, ma viene meno se la libertà di stampa non viene garantita. Purtroppo una delle voci più autorevoli del giornalismo italiano è stata imbavagliata ingiustamente per
mesi.
Claudia Pacioni
Pofi
(Frosinone)
Tutta la nostra famiglia dalla più piccola a noi anziani siamo con lei, Sallusti e tutto il Giornale . Non mollate, andate avanti così per garantire la libertà a tutta la nuova generazione.
Aurelio Gangale e famiglia
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Ritengo che quanto le è successo sia in gran parte da imputare all’inchiesta sul presidente Fini, il quale, già carico di odio verso Berlusconi ha colto la palla al balzo, sapendo che i poteri forti lo avrebbero difeso. Ancora oggi è ben protetto anche dal presidente della Repubblica. Sono carico di livore verso quei giornali e sedicenti giornalisti che a loro volta sono carichi di odio verso di lei. Bene Direttore! Più loro la odieranno, ancor più tanti di noi la seguiranno e le daranno affetto. Con gratitudine e simpatia le dico: «Vittorio, tu hai vinto!».
Oliviero Giulianelli
Montecopiolo
(Urbino)
Caro Feltri ti do del tu perché vorrei aver la fortuna di essere amico di una persona coraggiosa e schietta come te. I tuoi articoli sono chiari ed esaurienti, esattamente il contrario di quelli di Scalfari su Repubblica , perché non t’inventi quello che scrivi, ma scrivi quello che senti. Quelli dell’Ordine non considerarli, sono pennivendoli.
Mauro Siri
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Un suggerimento, se mi è consentito darglielo: perché non far uscire il Giornale listato a lutto, per tutti i mesi della «censura», a prescindere che lei decida o no, di subire il torto? E perché no, con allegata una coccarda nera (anche a pagamento) da appuntare sulla giacca? Sono convinto che l’iniziativa farebbe notizia, anche all’estero e quelli avrebbero un bel da fare a giustificarsi: sempre censura alla stampa sarebbe, come nelle migliori tradizioni totalitarie.
Luciano Pescarollo
Mestre
Caro Direttore, ci mandano fuori dalla finestra? Torniamo dentro dalla porta e soprattutto quella principale! Si usa la furberia? Continuiamo ad usare la correttezza! Si usano le menzogne? Continuiamo a dire la verità! In fondo sono queste le cose che queste persone tentano di impedire ai veri liberi pensatori. Che non passi un solo giorno senza che ci sia scritto su il Giornale Vittorio Feltri!
Sandro Vettorello
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Egregio Direttore, la seguo da quando è uscito il primo numero di Libero . Quello che succede oggi nella nostra bella Italia, ed in particolare a lei in questo momento è vergognoso. Non mollare.
Blaise Alain Bartoccioni
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Gentilissimo Direttore, ho avuto l’onore ed il piacere di conoscerla nello svolgimento della mia professione e ho potuto apprezzare la sua modestia, disponibilità e cortesia. Le esprimo la mia solidarietà per il provvedimento vessatorio che l’Ordine professionale le ha comminato e le confermo la mia immutata stima.
Domenico Manuti
Varazze
Desidero dichiararle tutta la mia solidarietà per la terribile ingiustizia della quale è stato oggetto. Spero che la giustizia in Italia non sia completamente a favore di gente come Gianfranco Fini, che non riesco a capire come faccia parlare di giustizia, onesta e valori, lui che dovrebbe completamente sparire dalla vita politica italiana. Spero che alle prossime elezioni sia punito come si merita.
Danilo Mercaldo
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Carissimo dottor Vittorio Feltri, mettere il bavaglio a chi, come lei, si è messo sempre al servizio della più pura libertà di stampa è oltraggioso nei suoi confronti e nei nostri che perdiamo il diritto ad avere un’informazione pulita, reale e puntigliosa. Chiaramente non di sinistra e allora cambia tutto, non è più stampa ma ciarpame, enorme schifezza, lesione dei diritti altrui. Trovo odioso e mi provoca un reale stato di malessere e malumore ascoltarei personaggi che ben conosciamo ergersi a paladini della libertà di informazione ed annullare completamente tutti gli avversari con azioni scorrete e maldestre, con processi definitivi senza possibilità nessuna di un minimo di contraddittorio.
Ma non perderò mai la speranza: forse riusciremo anche a fermare l’inquisizione che frena la stampa libera e vera come la sua alla quale io credo e crederò sempre.
Roberto Nigra
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Voglio esprimere tutta la solidarietà possibile al Direttore Feltri da parte di un vecchissimo lettore del Giornale . Quello che le hanno fatto è una vergogna, una meschina vendetta da quella mezza calzetta di Fini.
Marco Tura
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Caro Feltri ti ho detto che solo tu eri degno successore di Montanelli e adesso ti dico che lo stai superando. Nessuno mai in sessant’anni di Repubblica si era sognato di farci sapere quello che ci costa il Parlamento, il Senato quanto ci costano i vestiti e i calzini degli inservienti, il ristorante, il bar, la biancheria. Un caro saluto e continua a scrivere per deliziarci.
Felice Bisconti
Catania
Sono vicina al Direttore Feltri, penna libera ed indipendente fatta tacere proprio in questo momento terribile per la nostra democrazia. Mi ritroverà fedele lettrice di sempre.
Claudia Zeni
Piacenza
La decisione di sospendere Feltri è un’ulteriore riprova del settarismo politico di matrice vetero comunista. Sarebbe ora che l’Ordine dei giornalisti si rendesse conto di essere solo una minoranza faziosa, inutile e dannosa che non rappresenta nessuno al di fuori di se stessa. Parlano di libertà di stampa ma è solo in difesa della loro libertà e del loro tornaconto.
Giovanna Parmigiani
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Lei è la voce pubblica di tante voci anonime. Continui a gridare, la prego, perché è per noi l’unico modo per farci sentire. La democrazia non deve cedere alla protervia di chi ambisce soltanto il potere.
Maria Teresa Dughera e Mario Tallia
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Caro Direttore, oltre a darle la mia piena solidarietà per la sua sospensione ingiusta e cervellotica perpetrata da un Ordine dei giornalisti schierato e incompetente, la invito inoltre a «fregarsene di questa banda di squadristi della penna» e andare avanti a scrivere per noi che abbiamo bisogno della sua informazione e delle sue opinioni graffianti e mai banali.
Gianluca Casati
Missaglia
(Lecce)
Questa ingiustizia la prenda come una vacanza obbligata, anzi, come uno di quei fastidiosi raffreddori che durano un sacco ma quando passano non lasciano alcun segno, magari vada a guarire in Costa Azzurra, o perché no a Montecarlo, a prender spunti per tornare a gonfiare il rinnegato e i suoi nuovi amici con le legnate che meritano.
Lei Direttore, è il faro illuminante di chi crede nel centrodestra, nel federalismo e che si possa ancora costruire un’Italia sana, di italiani veri. Torni ancora più vivido e lucente, a far da guida a chi la legge.Massimo Bonardi
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