Ma come è possibile che per unincompatibilità «informatica» tra software che non hanno lo stesso programma per decifrare i documenti, ci siano più di 25mila pratiche pensionistiche dinvalidità civile, disabilità o per la domanda di accompagnamento o la legge 104 ferme da quasi un anno? Accade in Liguria - o meglio, in tutta Italia, tranne qualche rara eccezione - dove anziani e persone inabili stanno aspettando che lInps notifichi la loro richiesta di assistenza. La segnalazione ci arriva da un lettore rimasto anche lui intrappolato nelle maglie di questo pasticciaccio tecnologico. Spieghiamoci meglio. Dal 1 gennaio 2010 i certificati devono essere inoltrati tramite internet allInps e non più allAsl. La procedura per ottenere un assegno di invalidità prevede che prima si faccia domanda allAsl. Successivamente la commissione sanitaria Asl con un medico dellInps visitano il paziente e scrivono il verbale con lesito della visita. Valutazione che poi viene inviata a Roma per verificarne la correttezza. Ed è qui che la macchina sinceppa. Perché, nonostante lo sforzo di accelerare le procedure informatizzandole, i programmi usati dalle due aziende, Asl e Inps per lappunto, sono diversi e non riescono luno a decodificare i dati dellaltro.
«Non sono stati fatti sistemi informatici compatibili - sbotta Piergiorgio Razeti del nuovo Psi e membro del coordinamento metropolitano del Pdl -. LAsl avrebbe dovuto trasmettere i verbali per via telematica allInps. Invece hanno mandato le pratiche cartacee a Roma, dove sono ferme da luglio. A Genova sono 25mila». Lui, il signor Razeti, sta aspettando la risposta di un verbale inoltrato ormai da ottobre 2010 e lultima volta che è andato allo sportello Inps, gli hanno detto che nemmeno loro sanno quando finirà questo stillicidio. «È indecente che i sindacati non se ne siano occupati - continua -. Pazienza il disguido di un giorno, di un mese. Ma un anno è troppo. Cè una commissione medica che valuta la necessità di assistenza, se è giusta, deve essere garantita. Arrivati a questo punto, le cose non sono più sopportabili. Che ci vadano Burlando, Bersani o Berlusconi: ma questa faccenda deve essere sbloccata». Tanto più che nellattesa, alcune persone sono anche decedute. E le altre? «Le altre stanno pagando i servizi di tasca loro - aggiunge Marcello Beltramini, avvocato dellAssociazione invalidi Diritti del Disabile -. Noi abbiamo persone che sono state visitate ad agosto e non hanno ancora ricevuto lesito del verbale. Si tratta di un disservizio telematico, cè una difficoltà nel far dialogare tra loro i vari sistemi informatici e a Roma non sono riusciti a decifrare i verbali inviati né a restituirli ai titolari. In Liguria le pratiche ferme sono 30mila». A porre formalmente il problema al presidente del consiglio regionale, sono stati i consiglieri regionali del Pdl Matteo Rosso e Gino Garibaldi con uninterrogazione in cui chiedono allamministrazione come intenda risolvere la questione. «Il software usato dalle due aziende non è compatibile - si legge nel documento - e quindi migliaia di pratiche sono ferme da Postel che ha il compito di scannerizzarle, a scapito di molti malati che attendono la pensione per inabilità totale fino ad arrivare al collocamento privilegiato per lavoro».
E se non dovesse bastare neanche linterrogazione, lidea è quella di formare una «class action». «Unazione collettiva si fa quando cè un interesse comune - spiega lavvocato Beltramini - e in questo caso linteresse è vedersi notificato il verbale.
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