Divisi Il caso liste manda in tilt anche l’Udc

Il pasticcio delle liste non crea problemi solo al Pdl. Nell’Udc, per esempio, si va avanti in ordine sparso. E ognuno tiene la sua linea. Una linea ispirata alla correttezza istituzionale e al rispetto degli elettori, per esempio, è quella incarnata da Enrico Marcora, capogruppo del partito in Consiglio provinciale. «Se dietro i controlli fatti in Lombardia e Lazio c’è malizia politica spero che il Tar privilegi il diritto dei cittadini di andare a votare in uno scenario normale e non artefatto per vizi di forma», ha detto Marcora dopo la bocciatura della lista di Formigoni. Una soluzione politica è vista con favore anche dal segretario nazionale Lorenzo Cesa: «Se e governo e maggioranza volessero assumersi l’onere di adottare un provvedimento, un decreto - ha detto Cesa - riteniamo di poterlo valutare positivamente».

Contrari a soluzioni politiche, invece, sono Savino Pezzotta, il candidato in Lombardia, e Pierluigi Mantini, che lo sostiene: «Preferiamo una competizione voto su voto - ha detto Pezzotta - e auspichiamo che non si giunga a una soluzione politica».

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