Don Gallo: «Il Papa non è contro la guerra»

(...) Radiocom Islam, che trasmette online, si candida a esser «la voce dei musulmani in Italia», e dal sito Internet che comprende un «archivio di opuscoli per la predicazione dell’Islam» e il giornale «Islamic reporter», spiega che «solamente l’Islam, tra le diverse religioni praticate dagli uomini, è la vera religione divina» e avverte che «chi preferisce una religione diversa non se la vedrà accolta e nella vita futura egli sarà nel novero dei perdenti». Di più, paragona la Lega Nord al Nazismo e l’ex ministro Roberto Calderoli a Hitler: «Vari esponenti politici italiani tra cui Calderoli hanno dichiarato di essersi schierati in difesa delle radici cristiane dell’Europa. “Bisogna difendere il popolo tedesco e la razza ariana dal pericolo sionista” era uno degli slogan di Hitler e del Nazismo, che non sembrano essere molto diversi dalla propaganda leghista quando dice: “Difendiamo le nostre radici cristiane dal pericolo islamico”. Un’altra strana similitudine tra i due movimenti è l’interesse per i simboli della mitologia celtica».
Il suo appello, don Gallo lo lancia alla marcia della pace da Ceriale ad Albenga organizzata domenica scorsa dal Ponente Social Forum, dedicata alla memoria del giornalista Enzo Baldoni e intitolata «Camminare domandando», alla quale hanno partecipato diverse centinaia di persone del mondo pacifista e di sinistra della provincia di Savona. In principio furono i Disobbedienti, a invitare alla diserzione. Adesso ecco il fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova e loro punto di riferimento: «Dobbiamo far partire un tam tam pacifico in tutto il mondo che porti un solo messaggio: ragazzi che siete in Irak tutti a casa. Tutti-a-casa! Perché non è vero che questa è una missione di pace». L’emittente ha mandato in onda integralmente il discorso del prelato pacifista. Tra i partecipanti alla manifestazione c’era infatti anche uno degli esponenti della locale comunità islamica che gestisce la radio online, Abdul Kabir Aliotta.
Oltre che della guerra in Iraq, don Gallo parla del rapporto con i musulmani: «A livello mondiale chi è il nemico adesso? Le sorelle e i fratelli dell’Islam. Islamico uguale irregolare, clandestino e terrorista. Vogliono creare questo scontro che veramente è inesistente e inumano». Tanto che, punta il dito, persino la gente del centro storico che si domanda chi abbia ucciso Luciana Biggi una decina di giorni fa, in fondo «spera che non sia stato il fidanzato, ma un maghrebino». Un passaggio sul referendum di giugno: «Andiamo a votare per difendere la Costituzione», poi il prete degli ultimi torna a bomba sulla guerra in Irak. Ce l’ha con George W. Bush «l’imperatore del mondo che qualche anno fa disse “missione compiuta”». Soprattutto, dal palco allestito sotto il Duomo di Albenga, se la prende con il Pontefice. «Ogni giorno muiono 1500 bambini al minuto. Adesso la mia Chiesa che amo tanto farà qualcosa? Che cosa dice il Papa?». E poi, poco dopo aver citato l’articolo 11 della Costituzione, l’Italia ripudia la guerra, e dopo aver ricordato il G8 del 2001, ancora si rivolge a Ratzinger: «Caro Papa devi deciderti a dire qualcosa su questi flagelli.

Tu che per numerazione sei genovese come Benedetto XV, fai come lui che scrisse a Cecco Beppe di fermare l’inutile strage della prima guerra mondiale». Infine, per tre volte don Gallo ripete che l’Italia è «una Repubblica democratica e laica», là dove «noi cattolici cristiani non abbiamo la verità della fede». Hasta la victoria siempre, ma andate in pace.

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