«Dossier», la laboriosa Emilia Romagna guarda al cambiamento

L’Emilia Romagna guarda al futuro con il rinnovo della sua classe politica e il rilancio delle sue strategie economiche. Una realtà virtuosa e dinamica nell’economia del Paese, motore produttivo internazionale e d’innovazione.
«Credo fortemente nei valori e nel potenziale della mia regione - sottolinea l’editrice Maria Elena Golfarelli -. Ma ancora di più nella città di Bologna, sede di una delle nostre principali redazioni, quale simbolo di laboriosità, cultura d’impresa e benessere». E il prossimo numero di Dossier, in edicola a giorni con il Giornale, traccia un profilo approfondito di una delle realtà economiche più costruttive d’Europa. Raffaele Costa, direttore del periodico, ha voluto dare voce agli imprenditori, protagonisti dell’economia locale, che hanno saputo reagire con professionalità e impegno all’andamento dell’ultimo trimestre economico. «Questa regione è sempre stata in grado di rimettersi in piedi con le sue forze - aggiunge Golfarelli -. Ma anche qui occorrerebbe un cambiamento politico significativo, in chiave liberale, già verificatosi in Piemonte e nel Lazio. Soprattutto Bologna, la cui amministrazione è da tempo commissariata, deve puntare a un nuovo input politico capace di rilanciarla come grande metropoli europea». Dossier, al riguardo, propone un’ampia panoramica di voci e riflessioni. «La svolta giungerà dai grandi imprenditori emiliano romagnoli - continua l’editrice - penso, a esempio, a Guidalberto Guidi, un vero modello di riferimento per lo scenario economico nazionale e internazionale». La copertina del periodico è dedicata al sindaco di Parma, Pietro Vignali.
«Abbiamo scelto Vignali per lanciare un messaggio forte in un momento storico, come quello delle prossime elezioni amministrative - spiega Golfarelli -. Parma è il valido esempio di una città governata virtuosamente da un’amministrazione di centro-destra». La capitale economica dell’Emilia è un fulcro per l’intera regione. Parma è universalmente riconosciuta come la «food valley» italiana, patria di alcuni tra i marchi più prestigiosi dell’agroalimentare.
«Parma è la bandiera di quel made in Italy che tutto il mondo ci invidia - spiega Vignali -. Con la realizzazione della nuova sede Efsa, che sarà inaugurata entro l’anno, prenderà corpo l’ambizioso progetto di un Polo europeo per la Sicurezza alimentare e la qualità. Si tratta di fare di Parma il punto di riferimento continentale del settore, con indubbi vantaggi per le imprese del territorio». Altra voce emiliana importante è quella del tessile. «Abbiamo sentito a riguardo - continua Golfarelli - i grandi nomi dello stile italiano come Mario Borselli, Ferruccio Ferragamo e Santo Versace. Pubblichiamo sulle pagine del periodico il loro confronto riflessivo sugli scenari futuri, ora che il settore dà segni di ripresa». Non solo.
«Occorre tornare a coinvolgere le imprese nei piani di sviluppo del territorio - spiega a Dossier, Anna Maria Artoni, presidente degli industriali dell’Emilia Romagna -. Le nostre aziende non hanno mai ceduto di fronte alle difficoltà. Con una crisi epocale che sta ridisegnando gli scenari economici in ogni continente, serve un salto di qualità di tutti e un chiaro impegno per rilanciare la competitività del nostro Paese".

Dossier, infine, sottolinea l’attenzione delle autorità verso il rischio di infiltrazioni mafiose, in una terra d’imprese e di benessere. Sulla questione della legalità, il periodico intervista Roberto Maroni, ministro degli Interni, che fa il punto anche sui più recenti eventi politici italiani e internazionali.

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