Il Piemonte artefice del destino industriale italiano. Dossier, in edicola nei prossimi giorni con il Giornale, pone sotto i riflettori una delle regioni simbolo della produttività italiana. Edizione dedicata alla terra del suo direttore, Raffaele Costa, una regione quanto mai al centro dell'interesse nazionale.
«Raffaele Costa è un piemontese rigoroso, concreto, attento ai fenomeni della società - spiega l'editrice di Dossier, Maria Elena Golfarelli -. Approfondimento degli argomenti trattati, coraggio delle proprie opinioni, confronto delle idee senza pregiudizi ma soprattutto l'onestà intellettuale, questi sono i valori di cui Costa si fa portavoce. Dossier è ancora una volta un'agorà per tutti coloro che si adoperano per lo sviluppo del sistema Italia. Un'opportunità per dibattere sui temi che realmente interessano il Paese».
Sono molti i significativi casi imprenditoriali presi in esame. Massimo comune denominatore, l'etica con cui portano avanti le proprie strategie di sviluppo. Automotive, manifatturiero, tessile, design. Una galassia imprenditoriale tanto variegata quanto di successo, che si propone al mondo convinta di quanto il «made in Italy» rappresenterà sempre più un valore aggiunto nella conquista dei mercati internazionali. A fare il punto sull'andamento del tessuto produttivo regionale è in prima persona Mariella Enoc, presidente di Confindustria Piemonte. «Gli imprenditori sono disposti a fare sacrifici, purché ci sia una profonda riorganizzazione dello Stato - dichiara a Dossier -. Il Piemonte continua ad avere una vocazione industriale forte e un grande interesse a investire su innovazione e ricerca, ma per la crescita è necessario generare e sostenere processi di sviluppo fondati sulla conoscenza, attraverso l'interazione tra attori pubblici, imprese e università». Sono i giovani la vera risorsa su cui, per la Enoc, occorre investire. A farle da eco è anche Gianfranco Carbonato, presidente dell'Unione Industriali di Torino. «Bisognerebbe avviare rapidamente la semplificazione dell'apprendistato con la formazione in azienda, per ora utilizzata solo nel 9% degli avviamenti dei giovani e che, con gli ultimi provvedimenti del governo, dovrebbe diventare la via prioritaria», dichiara Carbonato. Sul fronte politico, una lunga intervista a Roberto Cota, presidente della Regione. «Continua - sottolinea Cota - il nostro impegno per rilanciare e rafforzare la vocazione industriale e produttiva del nostro territorio, puntando sulla necessità di sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione. Questo programma si ispira alle linee guida del piano per la competitività e ne è uno dei più importanti strumenti di attuazione.
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