Ho sentito e letto molti discorsi ed esibizioni di dialettica, come ex dipendente anchio desidero dire la mia, inizio ricordando due situazioni che riguardano Cantieri già chiusi, ma che sono significative. Quando ci fu la riduzione dellorario settimanale, il Cantiere Riparazioni Navali delle Grazie, per evitare che le navi rimanessero stoppate per due giorni (sabato e domenica), propose di dividere in cinque gruppi la forza lavorativa di bordo, per cui ogni gruppo doveva lavorare un sabato ogni cinque. Contro detta proposta ci fu unopposizione fortissima con blocchi e scioperi. Al consuntivo delle ore spese per lallestimento (di una commessa) di due navi risultò che le ore spese dal personale di una ditta per allestire il 60% del lavoro, era circa pari alle ore spese dal personale Oarn per fare il restante 40%.
Certamente non è per causa degli episodi di cui sopra che il Cantiere delle Grazie e lOarn non esistono più, è però certo che non hanno rappresentato dei contributi alla sopravvivenza delle due Società. Mi rammarica il seguente confronto: per i responsabili sindacali di allora, il lavorare un sabato ogni cinque era inaccettabile, mentre i loro compagni di oggi, allIpercoop, fanno lavorare il personale non solo al mattino di tutti i sabati, ma, sino alle ore 21 sia il sabato che alla domenica.
Per quanto riguarda i cantieri Fincantieri modestamente dico che se vogliamo avere commesse di lavoro per costruire navi occorre che costino meno. I parametri per la valutazione che portano alla quotazione sono: i materiali, gli apparati e la mano dopera.
Per i materiali e gli apparati, il loro valore dipende da terzi, il Cantiere li deve saper progettare, scegliere e acquisire al meglio, mentre il parametro che più incide, cioè la mano dopera, per progettazione, gestione, montaggio e installazione dipende totalmente dal Cantiere.
Ed ultima... se si inviasse in Corea e Cina «qualcuno» ad insegnare ai dipendenti come fare per farsi aumentare lo stipendio? Diventeremmo più competitivi e non solo per le navi.
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