E gli alleati li usa solo per i voti

Una mano tesa in segno di amicizia. L’altra a far volare uno schiaffetto d’avvertimento. Claudio Burlando, il giorno dopo la rivolta dei ciuffi d’erba che cercano di non sparire all’ombra del Pd, rimette in carreggiata la maggioranza a modo suo. Assente nel corso del consiglio regionale sospeso per impraticabilità dell’aula causa protesta, il presidente della Regione prova a tranquillizzare gli alleati. A fine giunta Burlando siede accanto all’assessore ai Trasporti Enrico Vesco, dei Comunisti italiani, uno dei partitini in cerca di una sorta Wwf politico. E si volta verso di lui per ribadire che «nel 2010 andremo alle elezioni con questa stessa, identica maggioranza. Val la pena ribadirlo per l’ennesima volta». Anzi, la stessa e forse qualcosa in più.
«Semmai vedremo di allargarla - aggiunge il governatore - preso atto che a livello nazionale dal Pdl è uscito un partito (l’Udc, ndr), che credo possa unirsi a questa maggioranza».

Rosario Monteleone e Luigi Patrone, oggi consiglieri in quota Udc e organicamente in maggioranza, erano d’altra parte già schierato con lui fin dall’inizio e quindi, sostanzialmente, la maggioranza sarebbe davvero la stessa. (...)

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