Egregio dottor Granzotto, in merito allesternazione del nostro Presidente Napolitano sui simboli della Padania nella scuola di Adro, la informo che il Liceo E. Curiel di via Durer, a Padova, è stato intenzionalmente progettato e realizzato in forma di falce e martello. Lo facciamo demolire? Distinti salutimi.
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Ma è vero! Hai capito, larchitetto birichino: visto dallalto il liceo padovano è sul serio a forma di falce e martello. Lì per lì incredulo, sono andato a vedermelo su Google Maps e quel che si vede conferma ciò che mi scrive, caro Silvano. Daltronde quel liceo prende il nome da un partigiano iscritto al Partito comunista e direttore dellUnità clandestina, «un esempio preciso, e purtroppo raro nel nostro paese - si legge nel tazebao digitale dellistituto - di intellettuale che mette la sua cultura e la sua formazione esclusivamente al servizio della conoscenza e della lotta per la trasformazione sociale». Con questi presupposti architettonici e onomastici il Curiel non poteva che assicurare agli studenti «pari opportunità di promozione culturale e sociale nel rispetto dellidentità di genere, razza, religione e condizione economica» fermo restando, va da sé, che in quel liceo «le differenze e le diverse identità sono considerate una ricchezza e unirripetibile occasione di educazione al confronto e ai valori della convivenza civile».
Magnifico. Resta, però, la faccenda imbarazzante della simbologia. E se il Sole delle Alpi (o Rosa carolingia o Rosa dei pastori) è un simbolo, figuriamoci se non lo è la Falce e il martello, noto marchio del comunismo e dei partiti comunisti, quello italiano ovviamente compreso. Pertanto si pone un problema (una «problematica», direbbero al Curiel) serio assai: il presidente Napolitano non si disse convinto che nessun simbolo identificabile con una parte politica possa sostituire in sede pubblica quelli della nazione e dello Stato? Quandè così, ed è senzaltro così, non ci son santi: rimossi i simboli che costellavano la scuola di Adro, va rimosso anche quello, mastodontico, del liceo padovano.
Non credo ci sia qualcuno solleverà obiezioni, ma tanto per dare una mano ai dubbiosi mi lusingo di ricordar loro che la falce e il martello è anche nel collimatore dellEuropa, e scusate se è poco. Al Parlamento europeo giace infatti una iniziativa per metterlo al bando e ancorché lappello si sia impantanato nelle eurolandiche paludi burocratiche, restano vive le ragioni dellistanza (i milioni di innocenti morti ammazzati per mano comunista), assai più convincenti di quelle sollevate per impedire che il Sole delle Alpi sia di scandalo ai bimbi del polo scolastico in Franciacorta. Resta solo da vedere quale possa essere il modus operandi. Ovvero come procedere per far giustizia. Demolire ledificio mi par troppo. Ciò significherebbe fare di baldi giovani educati al «confronto» dei senzatetto. Non va.
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