Alberto Contador arriva terzo in scioltezza nell'ultima cronometro vinta da un grande Millar. Nibali rosicchia qualcosa a Scarponi, ma non quanto basta per scavalcarlo. Il podio resta quello già deciso.
Il Giro passa agli almanacchi, in piazza Duomo parte la festa. Ed è qui che in definitiva Contador incontra i problemi più seri del suo lungo viaggio in Italia. Dopo la premiazione, parte l'inno spagnolo. È a tutti gli effetti una clamorosa gaffe diplomatica: si tratta del vecchio inno con il testo franchista. La costituzione della Spagna democratica, nel '79, ha mantenuto solo la musica, cancellando tutte le parole. Momenti di vero imbarazzo, la stampa iberica s'indigna. Segue comunicato di scuse dell'organizzazione.
Nel frattempo, però, altra gaffe del cerimoniale: Massimo Boldi va sul palco e lancia un incitamento vagamente elettorale, vagamente inopportuno: «Un bell'applauso per la Moratti». Seguono fischi, segue gelo dell'organizzazione. In fretta e furia, si va alla fine.
Forse è meglio per tutti che scorrano i titoli di coda.
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