Benny Casadei Lucchi
nostro inviato a Imola
Lattesa è enorme. La Rossa in pole, Schumi in pole, Imola che trepida di speranze rosso vestite. Una Ferrari davanti a tutti, laltra, quarta, che vuol dire seconda fila, quindi comunque bene. In gara, i due piloti rampanti hanno promesso di fare i bravi, soprattutto lha promesso Felipe Massa che, da buon neo compagno di Michael Schumacher, quando avrà loccasione di vincere lo farà, ma difficilmente assisteremo a duelli mozzafiato fra i due. È la sacrosanta politica Ferrari. Questo hanno promesso. Ad auto ferme, però, libertà assoluta di pensarla diversamente.
Per esempio su Ayrton Senna, sul record delle pole, sul grande primato che il grande Schumi ha tolto ieri al grande e sfortunato brasiliano (66 a 65). Michael non si sofferma più di tanto, però ammette, lui di solito restio a commentare statistiche e record, che «è un primato che ha un significato particolare». Aggiunge: «Sono cose che guardi di più quando hai smesso e ti volti indietro... Io invece sono ancora troppo preso a pensare al futuro per dare peso a queste statistiche. Un giorno, quando sarò vecchio, allora sì che rifletterò su questo record».
La strana legge che tutto regola nel mondo che vive a trecento allora ha però voluto che lultimo primato di Senna venisse infranto proprio a Imola, dove il fuoriclasse sudamericano morì nel maggio di dodici anni fa. Non solo: ha voluto che Schumi lo conquistasse con a fianco, per compagno, un pilota brasiliano cresciuto a fajolada e Senna, Felipe Massa.
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