E in Provincia l’ombra di Bettino spacca il consiglio

«A Palazzo Isimbardi è pure impossibile affrontare la questione Craxi, altro che intitolare una via o semplicemente, come da me fatto con un ordine del giorno, chiedere alla giunta provinciale di far pressing sul sindaco di Milano perché ciò avvenga». Fotografia scattata da Roberto Caputo alle 19.30 di ieri, quando la seduta consiliare della Provincia di Milano viene sospesa dopo quasi quattro ore di dibattito e senza nemmeno «prendere in considerazione quell’ordine del giorno».
Dichiarazioni amare, quelle firmate dall’esponente della Margherita, costretto - insieme ai cronisti e esponenti dell’ex Psi presenti tra il pubblico - a prendere atto della scelta «miope e sbagliata di non affrontare questo tema evidentemente scabroso e non affrontarlo anche esprimendo diversità d’opinione». Valutazione sottoscritta da Forza Italia: «Il dato politico è che la maggioranza non ha voluto nemmeno prendere posizione sull’ordine del giorno» annota il capogruppo Bruno Dapei.
E la conferma arriva esplicitamente da Rifondazione comunista, «siamo in preda a una spirale commemorativa che richiede una pausa di riflessione».

Già, «una pausa di riflessione» dopo aver approvato con duecentodieci minuti di dibattito la proposta di intitolazione di una sala provinciale al circolo Petofì che fu protagonista della rivolta d’Ungheria. Come dire: più facile dire sì ai giovani che cinquantun anni fa si sollevarono contro il comunismo che ricordare chi liberò Milano dal massimalismo.

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