E il ricercatore diventa attrazione

Osservare nei panni di esseri giganti un mondo minuscolo come Alice nel magico paese delle meraviglie creato da Lewis Carrol. Al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci si può. È nata infatti l’area nanotecnologie, vero e proprio laboratorio di ricerca in cui i visitatori possono osservare i ricercatori mentre lavorano e porre loro domande per avvicinarsi a un tema d’avanguardia e in crescita esponenziale.
Il laboratorio, nato dalla collaborazione tra il museo e il Centro interdisciplinare materiali e interfacce nanostrutturati dell’Università degli Studi di Milano (riferimento nazionale per la ricerca di eccellenza in questo campo), è stato realizzato nell’ambito del progetto «NanoToTouch» con i finanziamenti del Settimo programma quadro dell’Unione Europea «Scienza nella società». Il progetto mira a creare ambienti innovativi in cui il pubblico non specializzato possa scoprire e discutere aspetti della ricerca con gli esperti, sfruttando anche «exhibit» interattivi, installazioni audiovisive e attività educative. Con questo obiettivo i ricercatori escono così dalle strutture universitarie per portare il loro lavoro a contatto con il pubblico a Milano, Monaco (Germania) e Göteborg (Svezia) e, attraverso aree di ricerca temporanee, anche a Mechelen (Belgio), Tartu (Estonia) e Napoli.
E se i campi di applicazione della ricerca sulle nanotecnologie sono molto vasti e diversificati, i ricercatori milanesi si concentreranno sullo studio di alcuni materiali nanostrutturati, a esempio il biossido di titanio e il carbonio, per scoprire quali reazioni elettrochimiche avvengono alla loro superficie e come questi processi siano influenzati dalla luce. Un argomento complesso e apparentemente lontano dalla realtà della vita quotidiana, ma che i ricercatori renderanno, almeno in parte, alla portata di tutti, mettendo, tra l'altro, in luce le applicazioni pratiche di questi materiali: dalla costruzione di celle fotovoltaiche per la produzione di elettricità dalla luce solare alla creazione di supercondensatori per immagazzinare l’energia elettrica o di celle per la produzione e l’utilizzo di idrogeno.


Il laboratorio sarà fruibile dai visitatori negli orari di apertura del museo durante la settimana e, compatibilmente il lavoro dei ricercatori, in alcuni fine week-end. La visita è compresa nel prezzo del biglietto.
Info www.museoscienza.org

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