"E' ritardatario e m'interrompe: è peggio della gramigna"

La Costamagna: "Il telefono gli squilla regolarmente in diretta". Narcisista? "Se lo taglia, lo fa ricrescere. Quante storie per un pizzetto..."

"E' ritardatario e m'interrompe: è peggio della gramigna"

Allora, Luisella, da uno a dieci, quanto la fa irritare Telese?
«Direi a volte dieci, a volte uno. È una continua altalena, lui è uno umorale».

Quando è dieci?
«Quando arriva in ritardo, cioè sempre. Quando mi blocca in diretta con il suo “per favore, Luisella!”. Quando mi toglie la parola, quando non permette che un ospite risponda a una mia domanda».

Rimane poco spazio per l’uno...
«Sarà che non lo conosco abbastanza... fuori dalla trasmissione non lo frequento. Comunque penso che la strana alchimia che si è creata tra di noi faccia bene al programma».

Tanto bene che c’è chi dice che le vostre baruffe ve le studiate a tavolino.
«Figuriamoci, con uno come Luca. Non ci sarebbe neppure l’occasione. Lui arriva pochi minuti prima di andare in onda, ci scambiamo due battute sugli ospiti e poi si va in studio. Lì accade quel che accade, può andare bene, può succedere che ci scontriamo. Io ho in mente un mio racconto, lui un suo, e spesso non siamo sulla stessa linea».

Alla faccia della linea. A volte sembra che ci scappi la zuffa...
«Ma no, il battibecco capita solo qualche volta. In effetti, se succede qualche conflitto, alla fine io cedo perché penso che il rispetto per lo spettatore sia da mettere al primo posto».

Beh, lei non sembra proprio una remissiva.
«Per nulla, mai lo sono stata e mai lo sarei con Luca. Però a un certo punto bisogna abbassare i toni. E alla fine il nostro rapporto è diventato quasi un sovratesto».

Ma non sarebbe meglio predisporre una scaletta?
«E quando? Come fai a scrivere una scaletta con uno che non sai mai se c’è? Il tormentone in redazione è “dov’è Luca? sta arrivando, è sul Muro Torto” (un viale di Roma, ndr)».

Certo, ne sappiamo qualcosa al Giornale, per anni abbiamo atteso i suoi pezzi per chiudere le pagine. Però, alla fine arriva e partecipa anche bene...
«Certo. Come si dice, è come la gramigna, la strappi ma poi ricresce sempre. Scherzi a parte, è un grande professionista. A parte quando gli squilla il telefonino in diretta come accade agli ospiti di primo pelo. E che dire di quella volta che è stato in ansia tutta la puntata perché gli era sparito il pezzo che doveva mandare al giornale e durante i break cercava di ritrovarlo sull’i-Pad?».

Fa quasi simpatia...
«Se ci lavori ogni tanto, sì. Provate a chiedere ai truccatori che lo rincorrono per lavargli i capelli, mettergli il cerone in faccia e infilargli la giacca... A volte mi sento un’insegnante di sostegno».

Dunque è pure vanitoso?
«Beh, ci tiene. Si taglia il pizzetto, poi gli dicono che non sta bene, allora se lo fa ricrescere...».

Un pregio?
«Mi ha tirato fuori

il mio lato più ironico».

Per quanto pensa di resistere? Vi vogliono in onda anche l’estate, e tutti i giorni, non solo sabato e domenica.
«Faremo di necessità, virtù. Tanto prima o poi sbrocca...».

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