da Roma
Sul caso Bankitalia i Ds sono pronti a collaborare con la maggioranza, «come per il pacchetto sicurezza». Lo annuncia Pierluigi Bersani, che chiede «una parola chiara» dal governo, in vista del Consiglio dei ministri di oggi: «Cè la disponibilità o no a discutere con lopposizione misure immediate sulla riforma dei poteri di Banca dItalia e di Antitrust, sul mandato a termine del governatore e sul rafforzamento di Consob? Cè la disponibilità ad aprire con queste decisioni lattività di settembre delle Camere?». Dopo la presa di posizione di Vannino Chiti, coordinatore della segreteria della Quercia e quella del leader della Margherita Francesco Rutelli, lex Ulivo appare unito nella richiesta di dimissioni di Antonio Fazio e di riforma dei controlli. Ma tra i due principali partiti dellopposizione continua lo scambio di punture di spillo: Rutelli accusa la sinistra, Ds in testa, di «eccesso di imbarazzo», e il senatore Dl Tiziano Treu replica così a Bersani: «È giusto invocare chiarezza, e farlo con coraggio, mentre fino a oggi cè stato qualche eccesso di timidezza anche tra le file dellopposizione. Serve chiarezza perché siamo in presenza di episodi gravi e abbiamo segnali preoccupanti che lattuale assetto di Bankitalia non funziona, al di là della persona». A prendere le distanze è invece Fausto Bertinotti, che schiera Rifondazione tra i «prudenti» che non invocano dimissioni: «Se non le chiedo vuol dire che non ritengo opportuno chiederle, altrimenti lo farei», replica lapalissianamente a chi gli chiede la sua posizione sullargomento. E il suo collega di partito Alfonso Gianni ironizza sulle avance bipartisan di Ds e Dl: «Noi eravamo pronti a collaborare, e lo abbiamo dimostrato quando il Ddl risparmio era alla Camera. Rilanciare ora sulla buona volontà del governo mi sembra un po ingenuo. La speranza, comunque, è lultima a morire». Intanto, Antonio Di Pietro rinvendica di esser stato «il primo» a chiedere le dimissioni e accusa il presidente del Senato di «terrorismo mediatico» per le proteste contro le intercettazioni.
Ma il resto del centrosinistra è assai più cauto sulloperato dei magistrati.
E Rutelli punge i Ds: «Troppi imbarazzi su Fazio»
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