E vai con un secondo colpo da maestri per la Filarmonica della Scala. Prima, osteggiata in casa propria dal Coro scaligero che quando ha scioperato, ha salvato la serata con un cambio di programma messo sul tavolo da Daniel Barenboim, direttore musicale della Scala dal primo dicembre. Cancellata la Nona Sinfonia di Beethoven, che appunto prevede l'intervento corale, è stata giocata la carta del Quinto concerto pianistico di Beethoven, un last minute coperto dal pianista numero uno d'Italia, Maurizio Pollini. Ora l'orchestra annuncia che dal 26 gennaio raggiunge il grande schermo, dunque notorietà moltiplicata alla enne. E già immaginiamo le ire di quella parte del Coro scaligero che la avversa: rea di una duplice natura, è ente privato ma pure pubblico.
Così, proprio come i Berliner Philharmoniker, anche l'orchestra milanese sbarca nei cinema: in 200 sale italiane e 1400 estere, raggiungendo 40 Paesi (elenco a breve presente su www.nexodigital.it). A seconda di come si analizzi la faccenda, possiamo dire che promuove un'operazione sociale per cui diffonde la grande musica su larga scala. Allo stesso tempo, ottiene visibilità e allarga il proprio mercato.
In tal senso, la stella polare è rappresentata dal Metropolitan di New York che è riuscito a staccare 8 milioni di biglietti grazie all'operazione-cinema.
Si parte dunque giovedì prossimo con il concerto della Filarmonica diretto da Barenboim e diffuso in diretta in alcuni cinema italiani. Altri quattro appuntamenti coinvolgeranno anche i menzionati 40 Paesi.
Ecco le date e gli artisti: Christoph Eschenbach (1 aprile), Riccardo Chailly e Stefano Bollani (21 aprile), Andrea Battistoni e il pianista Alexander Romanovsky (7 maggio), Fabio Luisi e il pianista Rafal Blechacz(21 maggio).
L'iniziativa è prodotta da Musicom.it, che realizza tutti i materiali video della Filarmonica. Nexo Digital, la società che ha già portato nelle sale italiane Lang Lang, il Metropolitan e il Bol'oj, si occupa della diffusione.
L'atmosfera e gli umori che si respirano durante un concerto live sono irripetibili, soprattutto se il grembo sonoro conta su una storia come quella della Scala (che però ha un'acustica tutt'altro che miracolosa, specie per la musica sinfonica). Ma le riprese sono in alta definizione, realizzate dal regista Pietro Tagliaferri, la tecnologia è 2k dunque capace di garantire qualità audio e video disponibile.
In sintesi, al cinema si possono cogliere dettagli, avere primi piani, concentrarsi su passaggi particolari, scorci impossibili se te ne stai anche nelle poltronissime del Piermarini. Le riprese sono di lusso. Rispondono alla regia di Francesco Micheli che si occupa inoltre del dietro le quinte e introduce con spiegazioni e commenti.
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