Lironia, il sarcasmo, il paradosso. Tre strumenti, tre grimaldelli coi quali ora si prova a far saltare, ad esorcizzare il groppo di malessere, di vergogna, di profondo disagio che un naufragio, come il più intollerabile dei fallimenti, si porta con sé. Arena privilegiata, come sempre, è Facebook, dove i due partiti, pro Schettino e contro Schettino, si rovesciano addosso lazzi e contumelie. Ma anche nelle comunicazioni private, via mail, è un fiorire di commenti che puntano tutti sullenormità dellavvenimento, e sul ridicolo che è rimasto a galla, confermando che i morti di questa tragedia, in questa che è stata la notizia più notizia di questo inizio danno, non riescono a far notizia.
Hanno cominciato quei ragazzi con la maglietta che reca impressa lesortazione che il comandante De Falco rivolge al capitano Schettino: «Vada a bordo, cazzo!» e non poteva che finire con il video del sergente Hartman, quello di Full Metal Jacket, che fa il cazziatone a Schettino. È bastato incollare al tormentone del ruvido sergente le risposte di Schettino al comandante De Falco ed ecco confezionata la gag perfetta.
Il cazzeggio può più del lutto. Quello per i morti, e quello per la catastrofe umana del comandante. «Costa Minchia che vado in crociera» spara scanzonato un anonimo sul web riprendendo il logo della società di navigazione. Pochi, a parte i suoi compaesani, si sentono di prendere le difese del comandante martirizzato. Qualcuno chiede a gran voce che si ricordi al mondo che i c... esistono sotto tutte le latitudini, e cita il naufragio occorso il 6 marzo del 1987 all«Herald of Free Enterprise» che si capovolse appena uscita dal porto belga di Zeebrugge perché si erano dimenticati di chiudere il portellone di poppa. Morirono 193 persone. «Ma siccome la nave era inglese - fa notare un lettore - non rise nessuno».
Infastidito dalle corali manifestazioni di sdegno nei confronti di Schettino («siamo, improvvisamente, un paese di eroi tranne lui») è anche il primario di un ospedale piemontese, che virando sul paradosso conclude così: «Trovo eroica lumana, titanica, candida vigliaccheria di Schettino». Ma è il sarcasmo, lironia condita di cinismo, ad avere la meglio.
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