da Roma
La riduzione dellIci, la tassa sulla casa, deve essere una certezza nel documento di programmazione economica e finanziaria. E «se il governo dovesse fare orecchie da mercante, ci penserà il Parlamento, e non credo che nel Parlamento la sinistra abbia buone ragioni per farcela, anzi».
Clemente Mastella è tornato a far pressione sullesecutivo per inserire tra i capisaldi del Dpef le nuove norme in materia di Ici e per chiedere che non siano destinate soltanto alle famiglie meno agiate. Ma non è il solo: anche Francesco Rutelli ha insistito su questo aspetto.
Il Guardasigilli continua a proporre un taglio dellIci per tutti, senza discriminazioni, perché «cè anche la famiglia media - ha sottolineato ieri da Milano - che nonostante non sia sotto la soglia della povertà qualche problema ce lha e se paga lIci in maniera accentuata rischia di finire sotto la soglia della povertà».
Per chiarire come il taglio dell'Ici sia una battaglia a cui non ha intenzione di rinunciare, Mastella ha quindi avvertito: «In una coalizione, e lo dico soprattutto alla sinistra di governo, valgono tutti i voti, ognuno è determinante. Posso comprendere e accettare le loro battaglie - ha chiarito - ma non è che possono pensare che siano esclusive, ci sono anche indicazioni programmatiche».
Dopo i sacrifici, ha sottolineato invece il vicepremier Rutelli, è arrivato il momento di «pensare a chi ha una pensione bassa, un lavoro precario e a chi paga un Ici troppo alta e, soprattutto, chi ha un reddito medio-basso».
L'impegno ad abbassare la tassa sulla prima casa è stato comunque garantito dal governo con laccettazione dellordine del giorno del presidente dei senatori leghisti, Roberto Calderoli: lodg, che verrà quindi discusso a Palazzo Madama, «impegna il governo ad attuare una politica di riduzione della pressione fiscale per le famiglie e le imprese, nonchè di riduzione delle imposte sulla prima casa».
Introdurre una «no-Ici area» è «un traguardo importante» secondo Nuccio Cusumano, dellUdeur: «La decisione presa a margine dellincontro tra il governo e i capigruppo di maggioranza - spiega - apre ora la strada ad ulteriori miglioramenti finalizzati a dare un po di respiro alle famiglie italiane, partendo dalla no-Ici area, che è il risultato delle nostre richieste».
Il governo è intenzionato ad accogliere la proposta di una riduzione fino a 290 euro avanzata dalla commissione Finanze della Camera, ma non è ancora deciso se lalleggerimento dellimposta verrà inserito nel Dpef o in un decreto legge da approvare entro la fine di luglio.
Sempre in materia di Ici, la Chiesa ieri con monsignor Giuseppe Betori, presidente della Cei, ha risposto alle perplessità della Ue sullesenzione per il Vaticano dal pagamento della tassa sugli immobili. «La Chiesa - ha spiegato Betori - paga lIci per tutti i locali usati da enti ecclesiastici a fini commerciali.
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