Questione nomadi in primo piano. Ieri il coordinatore regionale e commissario di Forza Italia, Francesco Giro, ne ha parlato nel corso di un incontro con il prefetto Carlo Mosca. «Il problema - ha detto Giro - non è stato derubricato, tra una decina di giorni, avvieremo un tavolo di confronto con il presidente dellAcer Giancarlo Cremonesi. Lintento è quello di riattivare i cantieri di edilizia popolare per dare unaccoglienza più dignitosa ai romeni e ai rom. Con il prefetto abbiamo pensato di voler far rivivere quella grande stagione del piano casa Fanfani degli anni 50».
Lidea, però, non è piaciuta a molti alleati di Giro. «In una città come Roma - hanno spiegato i consiglieri comunali di An Federico Guidi e Luca Malcotti - nella quale è assolutamente dirompente il disagio dellemergenza abitativa, riteniamo che si debba pensare in maniera prioritaria ai tanti cittadini italiani, che da anni lamentano la mancanza di una casa. È improponibile pensare di dover dare la priorità di un diritto sacrosanto e fondamentale, e cioè la casa, a chi come i tanti rom e romeni, non rispetta affatto le nostre leggi». Secondo lUdc il problema serio è che non ci sono case popolari nemmeno per i romani, perché da 20 anni non ci sono programmi di edilizia pubblica. «Certo, a chi viene in Italia con lobiettivo di integrarsi - ha detto Luciano Ciocchetti, deputato e segretario regionale Udc - dobbiamo offrire condizioni vita decenti. Sarebbe giusto, privilegiando però gli italiani, ma il problema è che non ci sono le case». Duro Fabio Sabbatani Schiuma, portavoce de La Destra a Roma: «Ci sono migliaia di italiani in attesa con punteggio 10, se fossi Giro mi preoccuperei prima di loro e spero che non sia questo il programma che si vuole portare alle provinciali».
«È evidente che siamo dinanzi a un refuso del coordinatore regionale e commissario romano di Forza Italia - è intervenuto il vicepresidente del consiglio comunale, Vincenzo Piso -. Siamo sicuri che quando Giro scrive romeni voglia intendere romani». In serata Giro ha corretto il tiro: «Sono lusingato che le mie dichiarazioni immancabilmente suscitino clamore a riprova che il mio partito sono centrali sullo scenario politico romano ma ciò che dico non deve essere stravolto né mistificato».
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