E al suo posto su Raidue spunta Giacobbo

RomaTanto in Rai pensavano che Santoro raccontasse solo leggende. Dunque può benissimo essere sostituito con una trasmissione come Voyager, il programma di Roberto Giacobbo che va alla ricerca dei misteri insoluti e dei fenomeni tipo gli Ufo. Pare, infatti, che una delle possibilità per occupare la casella lasciata libera da Annozero al giovedì sia quella di metterci la trasmissione divulgativa già in onda su Raidue. L’altra possibiltà è che ci vada un telefilm. Tutte ipotesi per coprire la stagione autunnale, poi per il futuro si vedrà. Certo è che qualsiasi soluzione verrà adottata creerà un mare di polemiche. Del resto, è difficile trovare qualsiasi programma studiato per un secondo canale che possa raggiungere i livelli di ascolti di Annozero (Isola dei famosi a parte, ma sarebbe quasi un insulto metterla al posto di Annozero). Quello spazio dovrebbe rimanere riservato all’approfondimento: anzi, nella logica del riequilibrio politico voluto dai vertici Rai, dovrebbe approdarci un talk meno targato a sinistra. Peccato che finora nessun esponente di centrodestra sia riuscito a realizzare un programma di successo. C’è pure chi ipotizza un trasferimento di Ferrara: dalle pillole su Raiuno a una seratona su Raidue...
Intanto, la preoccupazione maggiore in Rai è che Santoro, dopo la conclusione dell’accordo di buonuscita (la cifra precisa di liquidazione è pari a 2,3 milioni di euro) si porti dietro il suo pubblico se e quando approderà a La7. Lo spettro di uno share del 20 per cento in prima serata sul canale Telecom fa tremare i polsi ai dirigenti Rai (e anche ai politici che ne volevano smorzare la potenza): non solo devono tenere in piedi in qualche modo il secondo canale, ma devono anche affrontare una 7 ormai super concorrenziale (ieri i titoli in borsa di Ti Media sono balzati in alto).
Santoro, ieri, non ha confermato il passaggio alla rete Telecom («Chiedete a Mentana», ha ironizzato, anche se ormai si dà per concluso l’accordo) e anzi ha detto in maniera sibillina «non escludo di tornare a collaborare in Rai, è una delle cose che ho chiesto». Ma questa è un’ipotesi che riguarda un futuro lontano, specificano in Rai, perché per le regole aziendali avendo usufruito dell’incentivo alle dimissioni, nell’immediato non può collaborare. Santoro ha parlato ai microfoni di Agorà, programma di Raitre in onda stamane, dopo aver annullato la conferenza stampa già prevista ieri in Rai, poi convocata in un’altra sede e alla fine cancellata. Perché Michele vuole dare l’addio al suo pubblico nello stile plateale, da tribuno, da martire che si è cucito addosso. E cioè in diretta domani sera nell’ultima puntata di Annozero: userà lo spazio dell’anteprima, come ha già fatto altre volte nella lunga diatriba che lo ha visto contrapposto ai vertici aziendali. E, poi, andrà nell’amata piazza: venerdì sarà a Bologna per una serata sui diritti dei lavoratori e in solidarietà con Current, la Tv di Al Gore.
In attesa di vedere cosa farà Santoro su La7, in Rai premono le altre questioni. Oggi i consiglieri in Cda daranno l’avallo definitivo ai palinsesti autunnali senza Annozero, con gli speciali di Porta a Porta su Raiuno in prima serata e con Report, Ballarò, Che tempo che fa e Parla con me al loro solito posto su Raitre. Invece è saltata una seconda volta la partita delle nomine: il dg Lorenza Lei che è riuscita nell’incredibile impresa di accompagnare gentilmente Santoro alla porta, non riesce ancora a mettere d’accordo le forze politiche (sia di destra che di sinistra) sulle poltrone da assegnare. Il Cda convocato sulla questione per domani è rinviato a data da destinarsi. Pare comunque che i tre direttori delle reti principali (Mazza, Liofredi e Ruffini) resteranno al loro posto, nonostante la volontà originale del dg di destinarli ad altro incarico.

Insomma, alla fine, si sistemerà il Tg2 rimasto senza direttore (in corsa Paragone), la macro direzione intrattenimento (riprendono forza le quotazioni di Giancarlo Leone), le direzioni dei canali digitali e quelle dei settori tecnici.

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