E gli Usa studiano il Web parallelo: sfugge alla censura

Governi e regimi danno un giro di vite che mette a rischio la libertà del web? Niente paura, c’è chi prepara un sistema a prova di censura. Il quotidiano Le Monde le chiama «Le reti selvagge», sono una serie di connessioni autonome al 100 per cento, che non hanno bisogno di appoggiarsi ad alcuna infrastruttura di telecomunicazione e che sfuggono a ogni controllo. Il progetto è americano, patrocinato dal dipartimento di Stato. Nome in codice: «Commotion». La nuova rete Internet anti sorveglianza sarebbe quasi ultimata, dovrebbe essere utilizzabile dal grande pubblico entro il 2012. Ci stanno lavorando una ventina di giovani informatici, giuristi e sociologi riuniti a Washington. Il sistema permette di accedere al web gratuitamente e preoccupa non poco le compagnie di telecomunicazioni, oltre che i fautori del copyright. Non servono infatti fili, reti telefoniche, né via cavo né via satellite. La connessione viaggia sulle frequenze wi-fi e l’unico oggetto indispensabile per usarla è una chiavetta Usb. L’aspetto più innovativo sarebbe appunto un software capace di creare reti incontrollabili, con un traffico di informazioni anonimo e criptato. Praticamente il sogno di tutti i militanti del free Internet. Un progetto ambizioso, guidato da Sascha Meinrath, 37 anni, che spiega: «Ho creato la mia prima rete autonoma dieci anni fa, le antenne erano fatte con barattoli di conserva». Oggi Sascha e i suoi sono appoggiati dalla New America Foundation, presieduta da Eric Schmidt, uno dei patron di Google. Significa un budget annuale di 2,3 milioni di dollari, cui si sono aggiunti 2 milioni di fondi una tantum dal governo.

I diplomatici americani sono molto interessati al sistema, che potrebbe essere utile in situazioni di emergenza: in zone colpite da guerre o catastrofe naturali, nelle regioni del mondo che non hanno i mezzi di comunicazione moderni, nei paesi sotto dittatura, per aiutare i dissidenti a comunicare eludendo la censura. Con buona pace dei funzionari Usa che fanno ancora arrestare gli hacker.

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