E il Vaticano lancia il Festival cattolico del cinema

Premiato Désobéir, un film sul diplomatico portoghese che salvò la vita a 10mila ebrei. In giuria anche Barbareschi

E il Vaticano lancia il Festival cattolico del cinema

«Mirabile dictu» (mirabile a dirsi) è lo slogan della prima edizione dell’International Catholic Film Festival che si è svolto nei giorni scorsi a Roma, all’Auditorio Vaticano di via della Conciliazione, e che ha visto premiati film e documentari che promuovono «valori morali universali» e mettono in evidenza «eroi positivi».
«Missione del Festival - spiega al Giornale la promotrice, Liana Marabini, che produce film e pubblica libri ispirati alla storia della Chiesa - è quella di segnalare di anno in anno le opere migliori e mettere in collegamento tra di loro attori, registi, creatori di film, che sanno evangelizzare attraverso la cultura, per rendere migliore il mondo in cui viviamo».

L’iniziativa, nata sotto l’alto patronato del Pontificio Consiglio per la Cultura guidato dall’arcivescovo Gianfranco Ravasi, si è conclusa con la premiazione sulla Terrazza Caffarelli, al Campidoglio. La giuria, composta da Luca Barbareschi, Gianni Quaranta (premio Oscar per la scenografia di Camera con vista), Mara Pia Ruspoli, monsignor Franco Perazzolo e Benedicta Boccoli, ha premiato come miglior film Désobéir, diretto da Joel Santoni, la storia del diplomatico portoghese Aristide de Sousa Mendes, padre di famiglia che da console a Bordeaux riuscì a concedere trentamila visti di ingresso in Portogallo, salvando la vita a circa diecimila ebrei, riusciti così a sfuggire alla barbarie nazista.

Come miglior cortometraggio è stato premiato The butterfly Circus, di Joshua Weigel, la storia di un circo nell’America afflitta dalla grande depressione. Il riconoscimento di miglior regista è stato assegnato a Paul Brady, che ha diretto il corto Janey Mary - all alone in the world, basato sul racconto del famoso autore irlandese James Plunkett. Mentre come miglior documentario, ha ricevuto il premio Veilleurs dans la nuit, il racconto di un giorno nell’abbazia di Sainte-Madeleine Barroux, alla scoperta della vita monastica e del lavoro dei frati, nonché delle loro curatissime liturgie.

«Questo evento - spiega ancora Liana Marabini - fa parte del disegno più ampio, al quale dedico la mia vita e il mio lavoro: evangelizzare la cultura. Cerco di farlo attraverso i libri, i film, questo Festival e la televisione satellitare, sempre collegata a “Mirabile dictu”, che comincerà a trasmettere dal prossimo dicembre».

L’organizzatrice del Festival, che è anche presidente dei «Patrons of the Arts in the Vatican Museums» di Monaco, sta anche lavorando per far

riscoprire le figure di grandi santi del passato da proporre come modelli per l’oggi. E nel 2011, la prossima edizione del Festival cinematografico, sarà accompagnata da un convegno internazionale dedicato a Santa Teresa d’Avila.

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