Ecco la bomba atomica del futuro: "L'Apocalisse è più verosimile"

Stanno per nascere gli ordigni atomici del futuro. Saranno più piccoli più precisi e maggiormente distruttivi: ecco la nuova bomba atomica

Ecco la bomba atomica del futuro: "L'Apocalisse è più verosimile"

Sono le atomiche del futuro. Strumenti di distruzione. Nello scenario globale sta per fare il suo ingresso la nuova bomba atomica, ordigni studiati appositamente per far in modo che l'Apocalisse sia più verosimile possibile. Così da risultare strumento fondamentale per le strategie militari e geopolitiche degli Stati.

I Paesi direttamente interessati a questa evoluzione tecnologica, come fa notare il Corriere in uno speciale dedicato alle atomiche, sono Stati Uniti, Cina, Francia e Gran Bretagna. Ma alla finestra ci sono anche India, Pakistan, Israele e Corea del Nord: potenze che stanno "sviluppando nuove capacità 'tattiche' diversificate, che le mettono potenzialmente in grado di usarle nei teatri ".

L'obiettivo delle grandi potenze, scrive il quotidiano di via Solferino, è quello di ottenere il "più massiccio e radicale rinnovamento dei loro arsenali dell’ultimo mezzo secolo" per garantirsi "da qui al 2080, dotazioni 'sicure, protette e affidabili'". E pensare che l'Onu di questi tempi sta cercando di arrivare ad un accordo per arrivare ad un "Trattato di interdizione pura e semplice degli armamenti atomici". A quanto pare, però, chi già possiede questi micidiali ordigni non intende ridurre la dotazione. Ma vuole migliorarla. Uno dei motivi riguarda anche l'instabilità delquadro geopolitico: la Nord Corea che continua a sperimentare nella speranza di diventare una potenza nucleare, l'Iran che potrebbe ricominciare a lavoare all'otomica nel caso in cui Trump stracciasse l'accordo stilato da Teheran con Obama. Infine, l'Ucraina, il Medio Oriente in fiamme e quelle velleità che alcuni Stati (oggi sempre più pesanti a livello internazionale) di avere il via libera per possedere la bomba delle bombe: Germania, Giappone e Arabia Saudita.

Gli Usa e la bomba atomica

Gli Stati Uniti, sia di Obama che di Trump, investono negli armamenti molto più di altri Stati: The Donald ha parlato di mille miliardi in trenta anni. Nei primi mesi di mandato ha già realizzato "la sostituzione di 14 sommergibili lanciatori della classe Ohio, l’aggiornamento dei bombardieri B-52 e B-2 in servizio e lo sviluppo di un nuovo B-21 con tecnologia stealth, l’ammodernamento dei sistemi Trident D-5 e Minuteman III. Ancora, il completamento dei sistemi spaziali d’allerta avanzata e nuove strutture di comando e controllo. Il primo gioiello di questo nuovo arsenale è la bomba da crociera B61-12, in grado di essere armata con testata nucleare o convenzionale, a potenza variabile e altissima precisione". Tante novità, ma gli studi dicono che il democratico che lo ha preceduto alla Casa Bianca non era da meno. "Gli Usa nel 2016 contavano 7 mila testate nucleari - scrive Paolo Valentino - Arrivato al potere nel 2009 con la promessa di un mondo libero dalle armi nucleari, Barack Obama ha finito per lanciare un programma di modernizzazione, che il presidente del Sipri, Hans Kristensen, giudica in 'netto contrasto con l’impegno a ridurre il ruolo della componente atomica nella strategica di sicurezza americana'". Promessa non mantenuta, insomma. Eppure nessuno sembra avergli rimproverato questa corsa al nucleare.

La Russia

Vladimir Putin può contare su 7.290 testate nucleari. I programmi di sviluppo, scrive il Corriere, prevedono "nuovi SS-27-2 o Yars, missili intercontinentali che possono portare fino a 4 testate Mirv, cioè in grado di rientrare separatamente nell’atmosfera e puntare a diversi obiettivi". Oltre agli "SS-30 Sarmat, i 'igli di Satana' nel linguaggio della Nato, a dieci testate; una nuova generazione di sottomarini lanciatori in sostituzione degli 11 attualmente in servizio; la modernizzazione dei bombardieri Tu-160 e Tu-95MS".

Francia

Con la presidenza Macron qualcosa potrebbe cambiare. Ma non è detto. Parigi infatti ha già messo a bilancio investimenti di lungo periodo per modernizzare "i suoi missili intercontinentali M51 e gli ASMP a gittata media aerotrasportati dai Rafale". Ma sul capitolo atomica il presidente francese dovrebbe continuare il processo di riduzione del numero delle testate. Al momento ne ha a disposizione 300.

La Cina

Diverso il discorso della Cina. Di bombe atomiche Pechino ne ha "solo" 250, ma la sua potenza è in crescita e l'obiettivo è proprio quello di diventare una Superpotenza globale. Aspirazione che necessariamente deve passare dall'ottenimento di un parco atomiche di tutto rispetto. Il Partito Comunista Cinese investe molto in tecnologia nella speranza di sanare il gap che lo divide da Usa, India e Giappone. Per il momento i tecnici lavorano su "sistemi iper-veloci, cioè missili in grado di rientrare dallo spazio a velocità supersonica".

Gran Bretagna

Al servizio di Sua Maestà ci sono 215 bombe nucleari. A breve dovrebbero essere messi in costruzione, dice il Corriere, altri 4 sottomarini con testate atomiche al costo di 46 miliardi di euro.

L'obiettivo? Quello di "far fronte all’aumento degli avversari potenziali e alla modernizzazione delle loro forze".

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