Ecco le bugie sul «rischio atomo»: parte l’operazione centrale pulita

RomaLa controinformazione sull’energia nucleare è partita ieri mattina nel cuore di Roma. Controinformazione perché l’Italia si porta dietro la paura. Il referendum del 1987 aveva espresso una volontà chiara: no all’atomo. Era ancora recente il ricordo dell’esplosione di Chernobyl. Ora si cambia: il governo è intenzionato a scegliere i siti delle prime centrali. E da oggi l’Idv inizierà una raccolta di firme per indire un nuovo referendum abrogativo. Antonio Di Pietro grida al «rischio per la salute della gente» per smontare il progetto del governo.
Insomma, da oggi in Italia inizia la guerra nucleare. E un gruppo di scienziati ieri si è riunito a Roma proprio per decidere come comunicare ai cittadini la verità contro «il pensiero unico» in materia di energia, una controinformazione che in realtà vuole essere la prima vera campagna d’informazione nel Paese sui pregi dell’atomo e sul fatto che il nucleare sia un’energia «pulita».
L’iniziativa è di Fare Ambiente, associazione arrivata a quota 100mila iscritti. Debutto ieri con un convegno all’hotel Nazionale e uno striscione, esposto davanti alla fontana di Trevi e poi in piazza Montecitorio: «Energia nucleare: energia pulita e sicura!». E sotto il celebre «Yes we can» di Obama. Nelle prossime settimane partirà un tour informativo nei luoghi simbolo: piazza del Duomo a Milano, il Teatro Massimo a Palermo, il Ponte dei Sospiri a Venezia, e poi Napoli, piazza del Plebiscito.
Dire «no al nucleare è una guerra demagogica», spiega il presidente dell’associazione, il professor Vincenzo Pepe. La «paura del nucleare - secondo Ugo Valli, ingegnere dell’associazione Galileo 2001 - può avvicinare l’Italia alla situazione che si è avuta con i rifiuti di Napoli». I sondaggi indicano che «il 54% degli italiani riconosce la necessità delle centrali». Ma ora c’è da scegliere i siti dove costruirle, e tornano le diffidenze. Per quanto riguarda il Lazio, Donato Robilotta, del coordinamento Pdl, si è detto convinto che «uno dei siti sarà Montalto di Castro», in provincia di Viterbo, «perché c’è già».
L’ambientalismo «ideologico» viene smontato da questo gruppo di atipici «verdi», tra cui molti professori, con i dati della scienza. Ma anche con le cifre del nucleare nel mondo: 439 i reattori in funzione, di cui 197 in Europa e 59 nella sola Francia, 35 in costruzione e 90 in progettazione. L’energia nucleare è al primo posto in Europa (33%) e l’Italia dipende da fonti energetiche estere per l’85%, con una bolletta più alta del 45%. Fare Ambiente ha poi consegnato un elenco di dieci false convinzioni: le Regioni non possono «denuclearizzare i territori», perché è «anticostituzionale»; non è vero che le centrali sono uno spreco di denaro, perché le spese vanno viste nell’ottica di un risparmio d’importazione dall’estero; non è che mancherebbe l’uranio.

Non è vero, infine, che siano insicure, dopo Chernobyl hanno continuato a funzionare «400 reattori senza altri incidenti di rilievo e senza vittime». Informazioni che saranno ripetute nelle grandi città. Dati scientifici contro i gazebo di Di Pietro.

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