«Mentre in Parlamento infuria la polemica sui pacs il 17 gennaio la giunta comunale di Roma ha approvato alla chetichella una Memoria sulla famiglia che trabbocca di ideologia e di ambiguità politica». Lo dichiarano in maniera congiunta Francesco Giro, coordinatore regionale del Lazio e Commissario per la Città di Roma e Michele Baldi, capogruppo al Comune di Roma.
«Fin dalle prime battute della Memoria di Giunta appare chiaro il dogma ideologico della sinistra: i cambiamenti sociali e culturali iniziati con gli anni settanta - si legge nel comunicato dei due esponenti azzurri , si legge nel primissimo capoverso, nel mettere in crisi gli assetti socio-culturali consolidati, le norme e i comportamenti, i valori e gli atteggiamenti, hanno di conseguenza influito sullassetto della società nel suo complesso e della famiglia, tradotto dal politichese e dal linguaggio di certa sociologia marxista: la famiglia fondata sul matrimonio è morta negli anni 70 sotto i colpi della contestazione dei valori e delle nostre tradizioni. Ma non basta: nel secondo capoverso della stessa memoria di giunta ecco unaltra fuga in avanti: la famiglia non può più limitarsi a rapportarsi ai molteplici modelli formativi delle società semplici nelle quali conoscenze e valori erano fortemente omogenei unitari e funzionali gli uni agli altri ma deve confrontarsi e rapportarsi a quelle delle società compresse dove convivono più gruppi, più classi sociali, più interessi, più modi di lavorare dai quali derivano più conoscenze e più valori tradotto sempre dal politichese: non esistono i valori ma più valori. Il relativismo deve guidare e motivare tutte le nostre scelte etiche, personali e familiari, perchè ogni valore fondamentale di riferimento ha perso la sua forza e la sua cogenza morale, nelletica privata come in quella pubblica. Ma ancora: il capoverso finale della Memoria della Giunta Veltroni, dopo una rituale elencazione di obiettivi e di propositi per migliorare la condizione delle famiglie romane, contiene un richiamo perentorio alla deliberazione del Consiglio comunale del 3 luglio scorso dove si sancisce la equiparazione fra le famiglie tradizionali e le coppie di fatto e omosessuali. Si legge pari opportunità vanno offerte alle persone legate da unioni di fatto indipendentemente dal genere dei conviventi e che nella pratica amministrativa il Comune di Roma non dovrà mai operare discriminazioni nei confronti delle convivenze non formalizzate, per quanto riguarda l'accesso ai servizi. Alla memoria di Giunta viene allegato il Progetto Domus che prevede listituzione del Centro comunale per la Famiglia al quale sarà collegata una rete capillate di Centri e servizi territoriali da istituire nei singoli Municipi. Da quanto è possibile comprendere sarà attraverso il progetto Domus che il Comune detterà in modo rigidamente centralistico le linee guida dei suoi interventi a favore delle famiglie e se i presupposti sono quelli fissati dai capoversi iniziali della Memoria di Giunta è chiaro che la maggioranza che sostiene il sindaco Veltroni ha già inaugurato i suoi pacs, di fatto anche se non ancora di diritto».
«Tutto ciò è a nostro parere inaccettabile - concludono- frutto dellennesimo cedimento ai ripetuti ricatti della sinistra massimalista e radicale, ai quali il sindaco è costretto pur di tenere unita una maggioranza divisa e priva di identità e di un programma condiviso.
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