Sabrina Fantauzzi
Aplomb piemontese e bonomia romana: binomio impossibile? Tuttaltro. A officiare il sodalizio, lassociazione dei piemontesi nel mondo e amici del Piemonte che con uniniziativa in collaborazione con la Banca San Paolo e con il patrocinio della Regione Lazio e Piemonte ha premiato i «romantesi», ovvero i piemontesi residenti nella Capitale. A oltre 135 anni dalla breccia di Porta Pia, i piemontesi che conquistarono Roma oggi si fanno conquistare. E tra i quattordicimila residenti a Roma, testimone simbolico un ultraottentenne che con una poesia ha voluto testimoniare lamore per la Città Eterna. In questo viaggio dallItalia del nord, tutta riserbo e diplomazia, alla città di Trilussa e Pasquino ha scoperto una nuova prospettiva: «Roma - ha detto - non è solo la mia seconda città, anche la mia seconda natura fatta di opposti: giovialità e scetticismo, esuberanza e ironico distacco». Insomma, una natura da romano verace.
A spiegare le ragioni di questa missione possibile il presidente dellassociazione che ha realizzato questa prima edizione del premio piemontesi a Roma, Anna Maria Tarantini: «Lassociazione ha voluto dare un riconoscimento al ruolo fondamentale che la comunità dei piemontesi nella Capitale svolge in unepoca in cui la globalizzazione rischia di offuscare tradizioni e valori originali». «Una comunità, - ha concluso il presidente - che ha saputo in più occasioni sviluppare il patrimonio culturale di una città multietnica come Roma, crocevia di idee e di persone, mantenendo la propria identità fatta di una storia secolare, di tradizioni radicate, di forti passioni».
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