Ecco i politici meno presenti: maglia nera al leghista Salvini

Tanto rumore per nulla. Annuncia le barricate, minaccia spaccature e si allea talvolta con l’opposizione. Ma il capogruppo della Lega, Matteo Salvini, è l’ultimo della classe in consiglio comunale. Presente nel 2009 solo al 13,4 per cento delle votazioni, e significa che ha schiacciato il bottone rosso solo 52 volte su 387 delibere, mozioni o ordini del giorno sotto l’esame dell’aula. Ma si difende, «ci sono quando serve, per il resto alle ore perse in consiglio a parlare di niente preferisco incontrare i milanesi nei quartieri». Lo segue a ruota il giovane Lorenzo Malagola del Pdl, che ha partecipato a cento votazioni, il 25,8% del totale. Poco meglio l’ex An Giovanni Bozzetti, con il 31% (120 su 387). Quarta in classifica con il 33,3% - e la più indisciplinata del centrosinistra, a pari merito con Ettore Martinelli del Pd - si piazza Milly Moratti, consigliera di Milano Civica. Comunque più presente sia in aula che al voto della cognata-sindaco Letizia. In tutto l’anno ci è entrata solo quattro volte: il 16 febbraio per parlare del destino degli aeroporti milanesi, il 16 aprile su Expo, il 21 ottobre per presentare ai cittadini i risultati di metà mandato e l’ultima volta il 17 dicembre per il Piano di governo del territorio.
Tra i più assenti del 2009, quando si è trattato di esprimere col proprio voto le sorti dei piani per la città mancavano per 135 volte su 387 (il 34,8% delle votazioni) il consigliere Stefano Di Martino, Giovanni Pezzimenti (37,4%), Milko Pennisi (37,7) e Fabio Altitonante (37,9), tutti del Pdl. Nella gara tra i capigruppo, quello del Pd Pierfrancesco Majorino batte Giulio Gallera (Pdl), con l’83,4 per cento delle votazioni contro il 66,9. Meglio di loro fanno però Pasquale Salvatore dell’Udc (ha «bigiato» solo tre votazioni, è anche il secondo nella classifica dei più presenti), Vladimiro Merlin di Rifondazione (89,4%) e Francesco Rizzati dei Comunisti Italiani (87,6).
Il primo della classe è indubbiamente il presidente Manfredi Palmeri, non perde una seduta dal 2006, quando ha iniziato il mandato, e l’anno scorso si è espresso nel cento per cento delle votazioni. Secondo sul podio dunque Salvatore col 99,2 per cento e subito dietro Gianfranco Baldassarre del Pdl, con il 93,8: è mancato a 24 votazioni. La classifica è perfettamente identica a vedere le presenze in consiglio nei tre anni, il più assente invece in questo caso non è Salvini, che riesce ad arrivare secondo visto che peggio di lui ha fatto Bozzetti, con 139 sedute sulle 280 totali. Terzo è Lorenzo Malagola. «Non ci sono gare in corso - sottolinea Manfredi Palmeri - perché questi numeri sono solo una fotografia parziale e non esaustiva dell’attività svolta dai colleghi in aula». Per trasparenza, è però «giusto e necessario rilevarli come ci viene chiesto sempre più spesso dai cittadini, che vogliono “vedere“ da vicino le proprie istituzioni».

Da domani comincia la battaglia sugli emendamenti al Pgt. E dopo la falsa partenza della settimana scorsa, con la seduta chiusa dopo appena 15 minuti per mancanza del numero legale, vedere la propria maggioranza in aula è un auspicio pure del sindaco.

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