«Ecco la mia busta paga: avevo votato centrosinistra. Non lo farò più»

D irettore,
Le mando la mia testimonianza di umile dipendente come esempio della vessazione a cui il fisco italiano sottopone il reddito dipendente in Italia.
Le mando la fotocopia della mia busta paga di dicembre: al lordo di 5.524.97 bisogna togliere la 13ª già ricevuta, cioè 1.775.62 euro, per arrivare dunque a 3.749: da qui rimane la miseria di 1.268.56 euro. Questo è solo l’ultimo episodio di una vessazione cominciata da gennaio 2007, dall’entrata in vigore della legge finanziaria, che doveva alleggerire la pressione fiscale sui redditi al di sotto dei 40.000 euro.
Inoltre volevo sottolineare come il famoso «tesoretto» si è sicuramente costituito anche per via dell’aumento della pressione fiscale. Il mio reddito annuo lordo è di 38.000 euro circa e dal gennaio 2007 la mia busta paga si è alleggerita di ben 122 euro netti mensili per l’aggravio Irpef.
Ho pochi anni di lavoro, non avrò una pensione decente e lo Stato con la pressione fiscale mi impedisce qualsiasi forma di risparmio. Poi ci si domanda come mai una così gran fetta della popolazione scivola sempre più in basso perdendo potere d’acquisto, e perché a fronte di una politica che sperpera denaro pubblico la reazione dei cittadini è di rifiuto o disgusto nei confronti dei nostri governanti.
Avevo votato centrosinistra, ma ora voterò solo chi si impegnerà in un riassetto serio della politica dei salari o nessuno.


La gente è con l’acqua alla gola e in Parlamento s’ingozzano coi nostri soldi; la situazione precipita e i politici non se ne accorgono nemmeno.
La ringrazio per l’attenzione accordatami e cordialmente La saluto.

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