da Parigi
«Noi riaffermiamo la nostra assoluta determinazione a sostenere le banche. Siamo uniti e la nostra determinazione è totale. Posso dire ai cittadini europei che devono avere fiducia», dice il presidente francese Nicolas Sarkozy - che ha anche la presidenza di turno dellUnione europea - nellannunciare il piano straordinario dintervento, scaturito dal vertice allEliseo. «Sono impressionato da ciò che è stato deciso dai governi e dallunità creatasi in Europa di fronte alla crisi», ha affremato a sua volta Jean-Claude Trichet, presidente della Bce. Il vertice allEliseo tra i Quindici della zona euro (per lItalia, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) è cominciato alle 18 e in un primo tempo la conferenza stampa è stata programmata per le 19. Sono invece le 20 e 40 quando quattro persone si presentano di fronte ai giornalisti: Sarkozy, Trichet, il presidente della Commissione Ue, José Manuel Durão Barroso e quello dellEurogruppo, Jean-Claude Juncker. Questultimo conclude: «Non abbiamo il diritto di fallire e non falliremo».
Il risultato del vertice è limpegno coordinato ad applicare - ogni Paese per conto proprio e a questo fine sono stati convocati consigli dei ministri straordinari in settimana - un piano di finanziamento alle banche che ne abbiano bisogno (per le quali sono anche possibili nazionalizzazioni «temporanee», parziali o totali) e un piano di garanzie alle banche per favorire la ripresa dei prestiti tra loro. Una delle caratteristiche della crisi è che i vari istituti non si fidano luno dellaltro. Ormai potranno farlo senza problemi perché saranno gli Stati a garantire i prestiti interbancari. Fino al 31 dicembre 2009, ha precisato Sarkozy, i governi della zona euro sono pronti a garantire le operazioni di rifinanziamento delle banche e la circolazione del denaro da una banca all'altra. «Noi - affermano i leader dei Quindici nella loro dichiarazione - confermiamo il nostro impegno a operare insieme in modo decisivo e globale allo scopo di ripristinare la fiducia nel sistema finanziario. Il nostro intento è quello di ristabilire condizioni efficaci di finanziamento dell'economia». Sarkozy ha detto che i manager colpevoli della crisi delle banche non possono illudersi di non pagare un prezzo. Altro annuncio di Sarkozy: la costituzione nei giorni prossimi di una task force tra le istituzioni comunitarie per vigilare sulla situazione dei mercati finanziari.
Uno dei punti più significativi, a livello finanziario e anche politico, della giornata di ieri sta proprio nel fatto che tra i quindici Paesi della «zona euro» e la Gran Bretagna sembra nato un feeling finanziario senza precedenti. «La sterlina non entrerà nell'euro, ma è come se avesse fatto un passo importante verso la moneta unica europea», ha commentato ieri sera un analista finanziario parigino. Significativo è il fatto che - proprio prima dellinizio del vertice dei Quindici - Sarkozy abbia ricevuto allEliseo il primo ministro britannico Gordon Brown. Durante la conferenza stampa finale, Sarkozy ha definito «storico» il nuovo tipo di coordinamento realizzato tra lEurogruppo da una parte e Londra dallaltra. La Gran Bretagna non è più unisola.
Sempre sul terreno del coordinamento europeo, Sarkozy ha insistito sul fatto che stamane i governi dei tre Paesi chiave della zona euro - Italia, Francia e Germania - vareranno alla stessa ora i piani nazionali di intervento, destinati a tradurre in concreto le decisioni prese in comune al vertice dell'Eliseo. Ma non basta. Mercoledì e giovedì si riunirà a Bruxelles il Consiglio europeo, già da tempo in calendario.
Una per una, ecco le mosse degli Stati
Due le decisioni chiave del vertice di Parigi tra i Quindici della zona euro: gli istituti potranno essere nazionalizzati e lo Stato garantirà fino a tutto il 2009 i prestiti interni al sistema creditizio
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