Ecco le strategie azzurre per riconquistare Roma

Antoniozzi a Testaccio illustra il suo modello di città e Giro indica la strada da seguire

«Apriamo una finestra su Testaccio, luogo storico della città che non può subire le conseguenze della disorganizzazione e dell’illegalità. Inseriremo un progetto Testaccio nel nostro programma che costruiremo con la partecipazione dei cittadini». Questo il programma del candidato sindaco di Forza Italia, Alfredo Antoniozzi, esposto ieri in un incontro con i residenti dello storico quartiere romano, nel Teatro Testaccio di via Romolo Gessi. «Il nostro progetto - spiega Antoniozzi - si basa su due punti. Il primo riguarda la fissazione di regole che da un lato sostengano lo sviluppo dell’attività economica, ma dall’altro garantiscano i residenti sotto il profilo di sicurezza, traffico, vivibilità del quartiere. Il secondo punto riguarda l’ex Mattatoio. L’idea è quella di farne la Città della Cultura, perché Roma diventi punto di riferimento della cultura internazionale. Non una cultura fatta di eventi, come quella che propone l’attuale amministrazione comunale, ma una cultura qualificata». Insomma, ha concluso Antoniozzi, «a Roma vogliamo proporre il nostro modello di città. E anche se non dovessimo vincere, il progetto rimarrà valido, ci impegneremo a spingere sulla maggioranza affinché i nostri obiettivi siano comunque approvati. Per esempio ho già detto a Veltroni che se vuole il consenso di Forza Italia al piano regolatore deve accettare la nostra proposta di un secondo Raccordo Anulare».
E se il candidato azzurro ha le idee chiare, tutto il partito scommette sul recupero del consenso nella capitale. «Forza Italia deve conquistare a Roma oltre 350mila voti e nel Lazio almeno il doppio», spiega il consigliere politico di Sandro Bondi e responsabile azzurro per i rapporti con il mondo cattolico Francesco Giro. «Questo - prosegue - dev’essere l’obiettivo di un grande movimento moderno e riformista, il partito di maggioranza relativa nel Paese che esprime la leadership nazionale e unificante di Silvio Berlusconi».
«La mobilitazione lanciata due giorni fa da Cesare Previti - insiste Giro, spiegando le strategie per “riconquistare” la capitale - con gli oltre 2.000 nostri rappresentanti di lista da distribuire in tutte le sezioni elettorali di Roma e delle altre quattro province del Lazio è un segnale forte in questa direzione. Se poi a questa operazione uniamo il lavoro già avviato con la campagna elettorale per la conquista del Campidoglio con il nostro candidato Antoniozzi, il quadro diventa ancora più promettente». Ma Giro ricorda come sia fondamentale «il contributo di tutti, in Forza Italia, in primis di Giorgio Simeoni, responsabile della campagna elettorale, il più votato alle passate elezioni regionali nella circoscrizione elettorale di Roma e provincia, che in questi ultimi tre mesi, assieme alla coordinatrice regionale Beatrice Lorenzin, ha profuso tutte le sue energie per raggiungere un grande risultato ad aprile». L’esponente azzurro ricorda poi il lavoro sul territorio di Antonio Tajani, «tra i fondatori del partito», che negli ultimi anni «è riuscito a costruire una classe dirigente che annovera Fazzone a Latina, Iannarilli a Frosinone, Marini a Viterbo, Cicolani a Rieti e Cicchitto, Di Virgilio, Pescante, Barelli e Sammarco a Roma».

Insomma, per Giro si può vincere, puntando su un programma «incentrato sulle persone più deboli e sulla qualità della vita, per costruire una società più solidale, più giusta e vicina alle famiglie, ai bambini, ai giovani».

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