Coronavirus

Assaeroporti: "Traffico aereo crollato, servono misure immediate per la ripartenza"

Appello al governo dell'associazioni dei gestori aeroportuali. "Entrate sostanzialmente azzerate con una previsione di contrazione del fatturato per il 2020 di circa 1,6 miliardi di euro". Servono misure di sostegno e una strategia di lungo termine. Dialogo con enti e istituzioni nazionali e internazionali per adottare misure efficaci e sostenibili che garantiscano la salute

Assaeroporti: "Traffico aereo crollato, servono misure immediate per la ripartenza"

"L'economia italiana ha bisogno del trasporto aereo per favorire la ripartenza del Paese. Assaeroporti, che da tempo ha avviato un'interlocuzione con il Governo sulle misure a sostegno del settore, ribadisce l'urgenza di interventi specifici fino ad oggi non previsti dai provvedimenti emanati". È questo l'appello lanciato dall’associazione dei gestori di 32 società per 42 scali che nel 2019 hanno registrato 193,1 milioni di passeggeri, (+4% rispetto al 2018) e di questi oltre 128 milioni internazionali (5,8%), 1,6 milioni di voli (+2,7%) e 1,1 milioni di tonnellate di merci.

Crescita stroncata dall’emergenza coronavirus che ha praticamente azzerato il traffico negli aeroporti italiani, infrastrutture essenziali per il sistema Paese. “Nel solo mese di marzo, gli aeroporti italiani hanno perso oltre 11,5 milioni di passeggeri con una flessione del traffico che, da alcune settimane, si è assestata complessivamente ad un sostanziale -100% - sottolinea Assaeroporti -. Secondo le previsioni effettuate prima dell'emergenza sanitaria, il traffico in Italia avrebbe dovuto raggiungere, alla fine del 2020, la quota di circa 200 milioni di passeggeri. Le attuali stime invece, dicono che l'anno in corso potrebbe chiudersi con una perdita di 120 milioni di unità rispetto alle previsioni”.

Una crisi senza precedenti: per le società di gestione aeroportuali perché le "entrate sono sostanzialmente azzerate e con una previsione di contrazione del fatturato per il 2020 di circa 1,6 miliardi di euro, continuano a sostenere oneri incomprimibili, che possono arrivare anche fino all'85% dei costi”. Scenario che ha costretto a richiedere la cassa integrazione per oltre 10.000 lavoratori, più del 95% dei dipendenti.

La crisi sta avendo anche un “impatto fortissimo” sulla liquidità dei gestori che senza adeguate misure di sostegno da parte del Governo rischia di compromettere la capacità di investimento negli scali, che solo nel 2020 prevedevano di investire oltre un miliardo di euro. Per rilanciare il settore, oltre ai fondamentali interventi di carattere economico, i gestori stanno studiando, dialogando con gli enti e le istituzioni nazionali e internazionali competenti, una serie di misure efficaci e sostenibili per la ripartenza.

“Si stanno approntando, infatti - sottolinea Assaeroporti -, protocolli e procedure al fine di garantire la salute dei passeggeri e dell'intera comunità aeroportuale e consentire così una ripresa del traffico aereo, fattore imprescindibile per contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese”. Ma queste misure, avverte l’associazione, sono da “adottare nel più breve tempo possibile, dovranno essere adeguate, con un coordinamento anche a livello europeo e internazionale, tenendo conto dell'evoluzione dell'emergenza sanitaria e dei nuovi scenari che si presenteranno nei prossimi mesi”.

“È fondamentale - spiega ancora Assaeroporti -, che le azioni per il rilancio si inseriscano all'interno di una strategia di lungo termine che consenta non solo di superare la peggiore crisi mai affrontata ma anche di risollevare, con rinnovato slancio, il trasporto aereo nazionale nel suo complesso”.

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