Pierluigi Bonora
Giro di boa per il mercato europeo dell'automobile. E l'Italia, in giugno, nonostante il rallentamento dell'avanzata, risulta il Paese con l'incremento più elevato delle vendite tra i cinque maggiori mercati. Le immatricolazioni sono infatti aumentate dell'11,9% in un contesto che, il mese scorso, ha segnato complessivamente un +6,5%. «La 34ª crescita consecutiva - sottolinea Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - segna un ulteriore passo avanti sulla strada che alla fine dell'anno porterà il mercato Ue assai vicino ai livelli ante-crisi, che potranno essere raggiunti con ogni probabilità nel 2017». La stima di CsP per il 2016: 14.990.409 unità, un volume inferiore soltanto del 3,7% (15.573.611) rispetto al 2007. I primi 6 mesi dell'anno (+9,1%) hanno visto correre tutti i 28 mercati Ue, con la sola eccezione dell'Olanda (-3,6%). Tra le ragioni che favoriscono l'exploit, oltre alla necessità di sostituire la vecchia vettura, soprattutto nel Sud Europa, regione più colpita dalla crisi, Quagliano evidenzia anche la presa di coscienza «che, nonostante i buoni propositi e le speranze di molti, alternative concrete all'automobile non se ne vedono».
Un dato particolare merita, secondo Gianmarco Giorda (Anfia), una riflessione: «La lieve contrazione dello 0,8% nel Regno Unito è forse influenzata dalla riduzione del clima di fiducia dopo il referendum che ha sancito l'uscita del Paese dall'Ue». Da qui la necessità, secondo Anfia, che Londra «adotti ogni possibile misura per evitare un calo nei prossimi mesi».
Tra i costruttori, Fca segna un risultato ancora una volta superiore alla media: +12,9% in giugno e quota pari al 6,8% (+0,4%), mentre nel semestre la crescita è stata del 16,8% e la quota di penetrazione si porta al 7,1% (+0,5%). Sotto i riflettori è soprattutto Alfa Romeo, in attesa che la nuova Giulia contribuisca a dare un maggiore impulso al dato positivo (+22,4%). Fiat Panda e 500 sono state, nuovamente, le due vetture più vendute tra le city-car. Anche Tipo si è confermata il secondo modello più richiesto del segmento: a giugno ne sono state immatricolate oltre 5.200. Positivo l'esordio per la 124 Spider. A guidare la classifica è sempre il Gruppo Volkswagen (+1,5% in giugno) e +4,5% da gennaio (Audi +11,2%, Skoda +10%).
AlixPartners, intanto, nel suo Outlook 2016, ha delineato il mercato dell'auto fino al 2023. Il risultato è che la Grande Cina continuerà a crescere al ritmo di quasi 2 milioni di unità l'anno: da 26,4 milioni di veicoli previsti alla fine del 2016 a 39,6 del 2023, oltre 13 milioni di unità in più. E mentre la stima sull'Europa, pure in crescita ma in misura molto inferiore, non tiene conto del possibile effetto Brexit (21,8 milioni di veicoli nel 2023), l'area sudamericana, in crisi nera, viene vista in leggera e lenta ripresa a partire dal 2018. Un discorso a parte, come rileva AlixPartners, riguarda gli Usa; considerando anche Canada e Messico (Nafta) si nota un calo della domanda tra il 2018 e il 2021, e solo dal 2022 il mercato tornerebbe sopra i 20 milioni, ma sempre sotto i 21,2 milioni stimati per il 2016. Più sensibile la caduta, invece, se si escludono Canada e Messico: si scende addirittura a 15,2 milioni nel 2019, per proseguire con 15,6, 16 e 16,8 milioni, rispettivamente nei tre anni successivi. Queste stime giustificano le preoccupazioni espresse dagli analisti, alla luce dell'importanza dell'area per i conti di Fca. In proposito, il gruppo ha annunciato investimenti di oltre un miliardo di dollari nelle sue fabbriche in Illinois e Ohio, allo scopo di «sostenere la crescita futura del marchio Jeep». Un migliaio i posti di lavoro in più previsti.
Terminerà intanto a settembre la produzione della berlina Dodge Dart (realizzata su base Alfa Romeo), mentre a dicembre lo stop riguarderà Jeep Compass e Patriot. Dal 2009 Fca Us ha investito oltre 6,8 miliardi e aggiunto alle sue attività Usa oltre 23.500 persone (incluse le 18.000 pagate a ore).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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