Banche venete da salvare oggi scontro Padoan-Vestager

Ipotesi aiuti di Stato, il ministro vede il commissario Ue Guzzetti: «Atlante? Qualcuno ha detto loro di investire»

Camilla Conti

Non è un confronto facile quello che attende il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, oggi a Bruxelles per incontrare la responsabile dell'Antitrust Ue, Margrethe Vestager. Ovvero colei che dovrà valutare i requisiti per accedere agli aiuti di Stato da parte delle ex popolari venete, che venerdì scorso hanno chiesto la ricapitalizzazione precauzionale (servono almeno 4,7 miliardi).

Ponendo diversi paletti, a cominciare dal divieto di utilizzare i soldi del contribuente per coprire le perdite attese (e alla chiusura dei bilanci, complice la svalutazione dei crediti deteriorati, il rosso di Pop Vicenza e Veneto Banca potrebbe essere di 2-3 miliardi). L'alternativa è il bail-in. Per evitarlo, potrebbe anche rendersi necessario un nuovo intervento di Atlante, che a Nordest ha già impegnato 3,5 miliardi, ma solo se - sulla base dei complessi calcoli che spettano appunto alla Commissione Ue - il capitale privato non fosse necessario per coprire le perdite.

Il problema, riferiscono fonti finanziarie, è che Padoan avrebbe garantito troppo frettolosamente la copertura da parte del fondo, che però è rimasto con solo 1,7 miliardi in cassa riservati agli npl. «I progressi continuano, è un lavoro complesso da un punto di vista tecnico che facciamo in piena collaborazione», ha detto ieri il ministro dell'Economia a margine dell'Eurogruppo. Ma al netto delle rassicurazioni di rito, sempre ieri sono arrivate le parole di Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo nonché azionista del fondo attraverso l'sgr Quaestio. «Siamo convinti che Atlante farà le cose migliori per salvare il sistema bancario», ha detto a margine di un evento, sottolineando però che «nelle due venete qualcuno ha detto ad Atlante di mettere i soldi e di certo non è stato l'usciere. Non è stata una scelta in autonomia e Atlante si è comportata al meglio e continuerà a farlo». Chi è quel «qualcuno» citato da Guzzetti? Chi lo conosce bene scommette che il messaggio era rivolto a Padoan e anche a Fabrizio Viola, alla guida della Popolare di Vicenza e destinato a prendere il timone del nuovo polo che dovrebbe nascere dalla fusione con Montebelluna.

La partita va comunque giocata in Europa. La palla è anche nel campo della Bce, che dovrà quantificare il fabbisogno di capitale precauzionale sulla base del risultato raggiunto dalle banche nello scenario avverso dello stress test del 2016. Nel frattempo, la Vigilanza Bce ha esteso a tutte le banche dell'eurozona la richiesta di delineare una strategia per cedere o comunque affrontare, il problema dei crediti deteriorati che in Europa arrivano a 1.000 miliardi di cui nel nostro Paese circa 350 miliardi. Viene, quindi, messo ora nero su bianco per tutti gli istituti europei il trattamento sperimentato con il Monte dei Paschi, le ex popolari venete e Carige. Quest'ultima, fra l'altro, riunirà oggi il cda in vista dell'assemblea dei soci della prossima settimana.

Sul tavolo del board dell'istituto ligure, il fronte dello scontro con il fondo Apollo e l'aumento di capitale da 450 milioni di euro di cui andranno discussi modalità e tempi con l'obiettivo di varare l'operazione prima dell'estate.

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