La Borsa brinda a superMediaset: +4%

Giordani: «Almeno il 50% dell'utile in cedole». E gli analisti puntano sulle sinergie

La Borsa brinda a superMediaset: +4%

La promessa di un dividendo straordinario da 100 milioni di euro, di un buyback da 280 milioni e il piano di riassetto strategico annunciato venerdì scorso, a Borsa chiusa, dall'ad Pier Silvio Berlusconi hanno messo le ali al titolo Mediaset in Piazza Affari: +4,23 per cento. Nella nuova superholding Mfe - MediaforEurope, con sede legale in Olanda e quotata a Milano e Madrid, confluiranno le partecipate di Italia, Spagna e il 9,6% di ProSieben. Ma a premiare il titolo è stata anche la promessa di una generosa politica dei dividendi che «non saranno mai inferiore al 50% dell'utile netto consolidato annuale». La fusione inversa, ha ricordato il manager, porterà a una nuova entità con un equity value combinato di 3,9 miliardi (calcolato al 6 giugno), sarà il secondo broadcaster in Europa con una raccolta pubblicitaria di 3,1 miliardi, dietro solo alla lussemburghese Rtl (3,2 miliardi), avrà la terza maggior capitalizzazione e sarà al primo posto in due dei cinque maggiori mercati tv in Europa (quello italiano che vale 3,4 miliardi e quello spagnolo che ne vale 2,1).

«Con la fusione di Mediaset e della sua controllata iberica si creeranno efficienze per oltre 100 milioni al 2023», ha ricordato agli analisti il direttore finanziario, Marco Giordani. Puntualizzando che, con questa mossa, Mediaset «vuole sfruttare il vantaggio di muoversi per prima per arrivare alla creazione di un polo televisivo paneuropeo». La stima, però, è «prudente» perché «100 milioni di euro rappresentano il livello base, ma siamo ambiziosi sul fatto di ottenere più risparmi e di creare più valore».

Quanto al nodo Vivendi, «non pensiamo a loro, pensiamo a creare qualcosa di valore», ha tagliato corto il Cfo ricordando che «possono esercitare il recesso (stanziati 180 milioni; ndr) come ogni altro azionista, ma personalmente penso che dovrebbero amare il valore che si crea dall'operazione, inoltre è proprio quello che loro stessi volevano fare, quindi sarebbe una scelta irrazionale sia dal punto di visto finanziario che strategico».

Grazie alla distribuzione del dividendo straordinario i francesi riceveranno comunque circa 23 milioni. L'esercizio del recesso a 2,77 euro per azione comporterebbe per il gruppo di Vincent Bolloré una minusvalenza di 320 milioni (i titoli sono in carico a 3,7 euro) oltre a bloccare il reverse merger in quanto i 300 milioni spettanti sono superiori al plafond stanziato per i soci che intendono uscire.

Gli analisti hanno promosso il riassetto perché dovrebbe far crescere gli utili per azione in virtù dell'aumento del peso della Spagna con l'eliminazione delle minoranze, ha evidenziato Equita.

Secondo Barclays, che ha confermato il giudizio «neutral», bisogna aspettare l'evoluzione del mercato. La fusione, hanno osservato gli esperti britannici, «porta alla creazione di valore per 800 milioni grazie alle sinergie di costo; l'allargamento a un altro broadcaster creerebbe maggiori risparmi».

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