Economia

Crescono i ricavi Rcs e torna l'utile nei 9 mesi. Debiti verso quota zero

Cairo: "Siamo molto soddisfatti". La causa Usa di Blackstone: si decide su nuova sospensione

Crescono i ricavi Rcs e torna l'utile nei 9 mesi. Debiti verso quota zero

Rcs vola in Piazza Affari dopo la pubblicazione dei dati dei primi nove mesi dell'anno chiusi con un rally degli utili (46,6 milioni dal rosso di 7,6 milioni di un anno fa) e una decisa riduzione del debito netto (a 14,8 milioni dai 59,6 ). Il gruppo guidato da Urbano Cairo (al 59,85% del capitale) ha terminato la seduta a 0,83 euro, sui livelli pre-Covid e in rialzo del 7,8 per cento.

Tra gennaio e settembre, Rcs ha registrato un giro d'affari di 610 milioni (dai 493 milioni del 2020), un margine operativo lordo di 92,1 milioni (da 27,7 milioni) e un utile operativo di 56 milioni (da un rosso di 8 milioni). A sostenere i conti dell'editore del Corriere della Sera ha concorso la crescita dei ricavi pubblicitari, oltre allo sviluppo delle piattaforme digitali e all'arricchimento dei sistemi editoriali verticali che hanno spinto, tra l'altro, il recupero della redditività della divisione Quotidiani Italiani (a 43,2 milioni dai 17,3 di un anno fa). Per l'immediato futuro Rcs prevede che sia possibile migliorare ulteriormente i margini del 2021 rispetto al 2020 e una conseguente riduzione dell'indebitamento finanziario. Siamo molto soddisfatti dei risultati ha poi dichiarato Cairo dando poi il benvenuto in cda a Giuseppe Ferrauto subentrato al vertice al posto di Gaetano Miccichè, presidente della divisione corporate di Intesa, dimessosi in primavera.

Il comunicato ufficiale motivava la decisione sulla base degli impegni del manager. Ma il mercato aveva letto l'addio come una presa di distanza della banca, artefice della conquista di Rcs da parte dell'imprenditore torinese nel 2016, causata dalla gestione della vertenza con il fondo Blackstone. Cairo infatti, nel 2018, aveva avviato un arbitrato per decidere della regolarità della cessione al fondo Usa della sede storica di Via Solferino avvenuta nel 2013 a un prezzo ritenuto troppo basso, a sua volta il colosso del gestito americano aveva imputato, all'editore e al suo presidente, i danni il fallimento della trattativa con Allianz per la vendita di quelle stesse proprietà, dando avvio a una saga tutt'ora dibattuta su entrambe le sponde dell'Oceano. Ma su questo fronte, bollente, tutto tace.

Il procedimento è stato recentemente riaperto a New York dopo la chiusura, lo scorso maggio, dell'arbitrato milanese con un sostanziale pareggio. Qui il conto chiesto dal fondo Usa a Rcs e a Cairo (a cui il board ha riconosciuto la manleva) è quanto mai salato: 600 milioni di dollari. Ciononostante, Rcs, ritenendo il tribunale a stelle e strisce privo di giurisdizione sulla causa e la richiesta di danni infondata, non ha previsto accantonamenti a bilancio.

Il 2 novembre è scaduto il termine ultimo per il deposito delle memorie che le parti stanno dibattendo in punta di diritto e di procedura.

Sale quindi l'attesa per la calendarizzazione dei prossimi appuntamenti, sempre che il giudice Usa non decida di sospendere un'altra volta il procedimento e attendere l'esito del ricorso in appello all'arbitrato promosso in Italia da Rcs.

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