"Il Def è troppo ambiguo. La ripresa c'è ma è lenta"

Audizione dell'Ufficio parlamentare di bilancio di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato nell'ambito dell'esame del Documento di economia e finanza 2016

"Il Def è troppo ambiguo. La ripresa c'è ma è lenta"

Che il Documento di Economia e Finanza sia ambiguo lo avevamo già scritto. Ora, nel corso di un'audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, l'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) punta il dito contro il governo: "Il profilo quantitativo degli introiti previsti risulta molto ambizioso e non vi sono al momento informazioni sufficienti per valutare se il programma di privatizzazioni del governo, e quindi la dinamica di discesa del debito, sia credibile. Questo pone un elemento di rischio nel quadro di programmazione".

L’assenza di dettagli sulla sterilizzazione annunciata delle clausole di salvaguardia, afferma l'Upb, crea "ambiguità" e "incertezza", anche rispetto alla valutazione della Commissione Ue. E si sottolinea la mancanza di "indicazioni, sufficientemente dettagliate di misure alternative credibili al fine del consolidamento dei conti". L’Upb invita quindi ad anticipare al Def "le decisioni relative al complesso delle risorse e alla loro destinazione che definiscono la manovra lorda". In altre parole, non si possono fare previsioni basate sul

Il dato positivo è che l'Italia non è in "un'aperta fase recessiva, che è alle spalle" ma, come sottolinea Alberto Zanardi, componente Upb, si delinea "un ciclo di ripresa anomalo, esposto ai ricordati rischi di deterioramento del contesto internazionale e condizionato dalle difficoltà che le politiche di stimolo incontrano particolarmente

nell'area europea". "Sulla base delle stime dei modelli di breve periodo - precisa l'Upb - il Pil potrebbe crescere di circa lo 0,4% nel primo trimestre, registrando poi una parziale decelerazione nei successivi tre mesi".

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