Domani il via al Fondo Salva-Stati

Sarà lanciato domani a Lussemburgo, prima dell'Eurogruppo, il principale paracadute della zona euro contro la crisi del debito sovrano: i ministri delle Finanze dei 17 verseranno i 32 miliardi di capitale del Fondo salva stati Esm sancendone la definitiva entrata in vigore. «L'Esm è la pietra miliare del «firewall» europeo e parte integrante della nostra strategia globale per assicurare stabilità finanziaria alla zona euro», ha dichiarato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, che domani presiederà la prima riunione del board. Il fondo sarà in condizioni di prestare 200 miliardi entro fine ottobre su una capacità totale di 500. L'avvio dell'Esm e il forte calo delle dinamiche degli spread sui mercati dei bond hanno contribuito ad alleviare le tensioni, anche se restano divisioni tra i 17 sulla possibilità che il Fondo possa ricapitalizzare direttamente le banche.
L'Eurogruppo, che sarà seguito dall'Ecofin a 27 martedì, non sarà quindi un gabinetto di crisi, ma un'occasione per i ministri per fare il punto sulla Grecia, che è ancora in attesa della nuova tranche di aiuti di 31,2 miliardi, e sulla Spagna, il cui salvataggio totale non è più dato come imminente. La discussione sarà solo interlocutoria, senza decisioni attese. La troika Ue-Bce-Fmi sta ancora lavorando con le autorità greche e i tempi si preannunciano più lunghi del previsto: il rapporto conclusivo non sarà pronto neppure per il vertice europeo del 18-19 ottobre. Il premier greco Antonis Samaras ha messo in guardia i partner sul fatto che la Grecia ha fondi a disposizione per arrivare «fino a fine novembre» ed ha chiesto tempi brevi per il pagamento degli aiuti. Samaras ha paragonato la situazione della Grecia a quella della Repubblica di Weimar e avvertito che se il suo governo fallisce «ci attende il caos». Sulla Spagna, i ministri dovrebbero limitarsi a valutare le nuove misure prese da Madrid in quanto - secondo una fonte dell'Eurogruppo - «non sembra che la Spagna abbia bisogno di domandare un programma di aiuti». A Bruxelles si ritiene che la situazione di oggi sia molto diversa di quella di sei mesi fa e che una tale richiesta non sia «imminente».


Vero pomo della discordia tra i ministri è l'ampiezza del mandato del paracadute Esm. Secondo le conclusioni del vertice di fine giugno, il Fondo dovrebbe essere messo nelle condizioni di ricapitalizzare direttamente le banche, una volta stabilita la supervisione unica prevista per gennaio.

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