Dazi, Draghi parla chiaro "Rischioso decidere da soli"

Per la Bce "il crescente protezionismo" a livello globale minaccia per l'Eurozona

Dazi, Draghi parla chiaro "Rischioso decidere da soli"

L'Eurozona sta vivendo un "forte e ampio slancio della crescita, che è atteso si espanda nel breve termine più di quanto previsto in precedenza". Lo dice il presidente della Banca Centrale, Mario Draghi, che parlando a Francoforte dice di un'inflazione annua all'1,4% nel 2018, all'1,4% nel 2019 e all'1,7% nel 2020. Un dato che "resta debole e deve ancora mostrare segni convincenti di una tendenza al rialzo sostenuta".

A minacciarla è però "il crescente protezionismo", su cui le decisioni "vanno prese in modo multilaterale, le misure unilaterali sono pericolose". Insieme ad altri "fattori globali, come gli sviluppi sul mercato del cambio".

"C'è stata una lunga discussione sui cambiamenti ulteriori di politica monetaria per i mesi prossimi", ha aggiunto il presidente della Bce. La decisione di rimuovere il riferimento al possibile ampliamento del quantitiative easing nel comunicato finale del consiglio direttivo della Bce "è stata unanime".

Riferendosi alle elezioni in Italia, ha poi detto che "quello che abbiamo visto nei pochi casi passati di

elezioni non suggerisce che il mercato abbia reagito in un modo che possa minare la fiducia, e con le elezioni italiane è stato più o meno lo stesso di altri casi". Ha poi messo in chiaro: "L'euro è irreversibile".

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