E adesso anche Madrid alza il deficit al 2,8%: in Italia non si può

Dopo la Francia, la Spagna annuncia all'Ue che non rispetterà gli obiettivi, arrivando a un deficit del 2,8%

E adesso anche Madrid alza il deficit al 2,8%: in Italia non si può

Il deficit in Italia sarebbe dell'1,6%. La cifra, però, non è un valore ufficiale, ma è stato fornito dai giornali, senza che il ministro dell'Economia Giovanni Tria lo confermasse, né lo smentisse. Ma il presidente francese Macron ha affermato che una manovra può andare oltre i paletti previsti dall'Unione Europea, se chiara e linere. E infatti, la sua intenzione è quella di operare un taglio alle tasse di oltre 24 miliardi di euro, spingendo il debito pubblico al 2,8%, superando di gran lunga le previsioni di crescita stimata all'1,7%.

Ora anche la Spagna annuncia all'Ue che non riuscirà a rispettare l'obiettivo di un deficit al 2,2% del Pil e punterà ad ottenerne uno del 2,7%. Ma ieri, la banca centrale spagnola ha fatto sapere che nemmeno questo nuovo obiettivo verrà rispettato, ma salirà ulteriormente di un punto. Così, Madrid si allinea a Parigi. Ma non è detto che il budget verrà approvato, anche se la Spagna rinunciasse ad alcuni tagli e operasse per una stretta sulle evasioni fiscali. Si discute anche, come riporta La Verità, di introdurre una tassa sulle società dell'e-commerce, calcolata in base al fatturato.

Nonostante la crescita della linea di deficit di Francia e Spagna, non si può pensare che anche per l'Italia valga lo stesso discorso. Di Maio, saputo dell'iniziativa francese, aveva espresso la volontà di fare lo stesso:"Siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini. In Italia come in Francia". Ma non è vero: nel nostro Paese non si può. Infatti, i paletti fissati dall'Ue dicono che ogni Paese deve avere un deficit sotto il 3% del Pil, soglia che sarebbe rispettata, ma anche un rapporto tra debito e Pil al di sotto del 60%. Quello dell'Italia, però è al 132%.

Per ricordarlo, ieri Paolo Savona, ministro degli Affari comunitari ha sottolineato, in Parlamento, l'importanza di ridurre il debito pubblico italiano, lanciando"secchiate di acqua fredda sugli entusiasmi grillini", come ha fatto notare Daniela Ruffino, deputato di Fi. Savona ha ricordato anche che il debito pubblico così elevato non consente larghi margini di ampliamento del deficit.

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